Page 16 - La filosofia come esercizio spirituale.
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«[...]  a  quanti  non  possono  o  non  vogliono  vivere  secondo  un  modello  religioso,  la  possibilità  di
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                   scegliere un modo di vita puramente filosofico.»

                  Quest’ultimo  aspetto  è  fondamentale  poiché  permette  di  dare  alle  sue

               ricerche un senso che travalica l’interesse storico per trasformare la filosofia
               antica in qualcosa di concreto, permettendole, a distanza di millenni, di avere
               un impatto sulla vita dell’uomo contemporaneo.
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                  Come  nota  Carlier   nell’intervista  poc’anzi  citata,  il  termine  “esercizi
               spirituali”  può  dare  adito  a  fraintendimenti.  Difatti,  la  parola  “spirituale”  è
               spesso associata a tendenze di tipo religioso, soprattutto considerando che uno

               dei testi occidentali di pratica spirituale più conosciuto è Esercizi spirituali,
               del fondatore dei gesuiti Ignazio di Loyola.
                  Ma il termine “spirituale” nell’accezione utilizzata dal filosofo francese è

               assolutamente svincolato da qualsiasi sfumatura religiosa. Come precisa nel
               suo articolo del ’77 citato in precedenza:

                   «La parola “spirituale” permette, a nostro avviso, di fare capire come tali esercizi siano opera non
                   solo del pensiero, ma di tutto lo psichismo dell’individuo, e, soprattutto, rivela la vera dimensione di
                   questi  esercizi:  grazie  a  essi,  l’individuo  si  eleva  alla  vita  dello  Spirito,  ossia  si  colloca  nella
                   prospettiva del Tutto.» 19


                  Per  di  più,  come  fa  notare  Hadot  a  Carlier,  l’associazione  istantanea  tra
               esercizio  spirituali  e  religiosità  nasce  da  un  fraintendimento  storico.  Gli
               esercizi spirituali cristiani sono posteriori a quelli laici prescritti dalle scuole
               di pensiero antiche e, per di più, nascono soltanto nel II secolo d. C., come

               conseguenza della volontà del cristianesimo di presentarsi come una filosofia
               a tutti gli effetti. 20

                  Inoltre,  lo  stile  di  vita  da  essi  prescritto  assume  caratteristiche  diverse
               rispetto  alle  pratiche  religiose,  sia  dell’epoca  antica  sia  di  quella  attuale,
               seppur con alcuni punti di contatto che dipendono, appunto, da imitazioni.

                  Ciò  che  li  contraddistingue  e  li  rende  adatti  ad  ogni  tipo  di  uomo,
               indipendentemente dalla propria religiosità, è l’assoluta mancanza di qualsiasi
               riferimento  a  immagini,  persone,  offerte,  icone,  luoghi  consacrati  o

               invocazioni/preghiere nei confronti di qualche divinità. Infatti, anche quando i
               filosofi antichi parlano di Dio piuttosto che di Zeus o di altre divinità pagane,
               si riferiscono in realtà a razionalizzazioni del mito, identificato con concetti di
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