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realizzare l’ideale del saggio pitagorico. Morì nel 97 a Efeso, dove aveva fondato
una scuola neopitagorica. Scrisse una Vita di Pitagora, utilizzata da Porfirio e da
Giamblico, che e andata perduta, e un libro Dei sacrifici, di cui rimane qualche
frammento; ci sono pervenute inoltre sotto il suo nome molte Lettere, rivolte a
singole persone e a comunità, dalle quali traspare una religiosità d’impronta
spiccatamente filosofica e umanistica. Si acquistò fama di taumaturgo e di santo; ma
fu ritenuto anche un mago e un ciarlatano. Proprio per scagionarlo da tali accuse, il
retore Flavio Filostrato compose, all’inizio del III sec., una Vita di Apollonio di
Tiana, che non è altro che un panegirico romanzato, scritto con lo scopo di
contrapporre a Gesû Cristo un santo e un taumaturgo pagano.
Bibliogr.: H. Thesleff, An introduction to the Pythagorean writings of the
hellenistic period, « Acta Academiae Aboensis », S. A. Humaniora, 24, Abo 1961;
The Pythagorean texts of the hellenistic period, a cura di H. Thesleff, « Acta
Academiae Aboensis », S. A. Humaniora, 30, Abo 1965; L. Ferrero, Storia del
pitagorismo nel mondo romano dalle origini alla repubblica, Torino 1955.
APORÈMA. Nella logica aristotelica, sillogismo che conclude con due proposizioni
contraddittorie di uguale valore.
APORTI (Ferrante), educatore e pedagogista italiano (San Martino dell’Argine,
Mantova, 1791 - Torino 1858). Ordinato sacerdote nel 1815, fu dal 1821, direttore
delle scuole elementari della provincia di Cremona. Il suo nome è legato alla
creazione, in Italia, degli asili per l’infanzia; sull’esempio di analoghe istituzioni
sorte in quegli anni all’estero, egli fondò nel 1828, a Cremona, una scuola infantile,
che accoglieva bambini dai due anni e mezzo ai sei anni, col duplice scopo della
custodia e dell’educazione. Le concezioni pedagogiche aportiane non sono originali;
egli segue metodi eclettici, fondati sull’esperienza pratica; il suo merito è stato
quello di adattare l’istituzione degli asili alle esigenze dell’ambiente italiano, tanto
che essa sembrò « una produzione nativa del nostro suolo » (come osservò il
Lambruschini), e di aver inserito il problema dell’educazione infantile nell’opera di
rinnovamento della società italiana che veniva attuato proprio in quegli anni dagli
spiriti migliori del Risorgimento. Ben presto gli asili aportiani si moltiplicarono in
ogni parte d’Italia, in Toscana, a Milano, in Piemonte, a Napoli. Opera principale:
Manuale di educazione ed ammaestramento per le scuole infantili (1833).
a posteriori. Espressione lat. mediev. che significa da ciò che è posteriormente,
usata a indicare ciò che deriva dall’esperienza, che si fonda sui dati forniti
dall’esperienza, in opposizione ad a priori*.
Con significato analogo, nella filosofia medievale, si diceva dimostrazione a
posteriori la dimostrazione che risale dagli effetti alle cause: così, per Tommaso
d’Aquino, è possibile dare soltanto una dimostrazione a posteriori dell’esistenza di
Dio, perché che Dio esista non è cosa a noi nota per se stessa, ma è cosa che si può
dimostrare per mezzo degli effetti di Lui che ci sono noti.
APPERCEZIONE. Consapevolezza delle proprie percezioni, coscienza di percepire. La
distinzione tra percezione e appercezione è fondamentale nella filosofia leibniziana: