Page 92 - Dizionario di Filosofia
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realizzare l’ideale del saggio pitagorico. Morì nel 97 a Efeso, dove aveva fondato

          una scuola neopitagorica.  Scrisse una Vita di Pitagora, utilizzata da Porfirio e da
          Giamblico,  che  e  andata  perduta,  e  un  libro Dei sacrifici,  di  cui  rimane  qualche
          frammento;  ci  sono  pervenute  inoltre  sotto  il  suo  nome  molte Lettere,  rivolte  a
          singole  persone  e  a  comunità,  dalle  quali  traspare una  religiosità  d’impronta
          spiccatamente filosofica e umanistica. Si acquistò fama di taumaturgo e di santo; ma
          fu ritenuto anche un mago e un ciarlatano. Proprio per scagionarlo da tali accuse, il

          retore  Flavio  Filostrato  compose,  all’inizio  del III  sec.,  una Vita  di  Apollonio  di
          Tiana,  che  non  è  altro  che  un  panegirico  romanzato,  scritto  con  lo  scopo  di
          contrapporre a Gesû Cristo un santo e un taumaturgo pagano.
          Bibliogr.:  H.  Thesleff, An  introduction  to  the  Pythagorean  writings  of  the
          hellenistic period, « Acta Academiae Aboensis », S. A. Humaniora, 24, Abo 1961;

          The  Pythagorean  texts  of  the  hellenistic  period,  a  cura  di  H.  Thesleff,  «  Acta
          Academiae  Aboensis  »,  S.  A.  Humaniora,  30,  Abo  1965;  L.  Ferrero, Storia  del
          pitagorismo nel mondo romano dalle origini alla repubblica, Torino 1955.
          APORÈMA. Nella logica aristotelica, sillogismo che conclude con due proposizioni
          contraddittorie di uguale valore.

          APORTI  (Ferrante),  educatore  e  pedagogista  italiano  (San  Martino  dell’Argine,
          Mantova, 1791 - Torino 1858). Ordinato sacerdote nel 1815, fu dal 1821, direttore
          delle  scuole  elementari  della  provincia  di  Cremona.  Il  suo  nome  è  legato  alla
          creazione,  in  Italia,  degli  asili  per  l’infanzia;  sull’esempio  di  analoghe  istituzioni
          sorte in quegli anni all’estero, egli fondò nel 1828, a Cremona, una scuola infantile,

          che accoglieva bambini dai due anni e mezzo ai sei anni, col duplice scopo della
          custodia e dell’educazione. Le concezioni pedagogiche aportiane non sono originali;
          egli  segue  metodi  eclettici,  fondati  sull’esperienza  pratica;  il  suo  merito  è  stato
          quello di adattare l’istituzione degli asili alle esigenze dell’ambiente italiano, tanto
          che  essa  sembrò  «  una  produzione  nativa  del  nostro  suolo  »  (come  osservò  il
          Lambruschini), e di aver inserito il problema dell’educazione infantile nell’opera di

          rinnovamento della società italiana che veniva attuato proprio in quegli anni dagli
          spiriti migliori del Risorgimento. Ben presto gli asili aportiani si moltiplicarono in
          ogni parte d’Italia, in Toscana, a Milano, in Piemonte, a Napoli. Opera principale:
          Manuale di educazione ed ammaestramento per le scuole infantili (1833).
          a posteriori.  Espressione  lat.  mediev.  che  significa da  ciò  che  è  posteriormente,

          usata  a  indicare  ciò  che  deriva  dall’esperienza,  che  si  fonda  sui  dati  forniti
          dall’esperienza, in opposizione ad a priori*.
          Con  significato  analogo,  nella  filosofia  medievale,  si  diceva dimostrazione  a
          posteriori la dimostrazione che risale dagli effetti alle cause: così, per  Tommaso
          d’Aquino, è possibile dare soltanto una dimostrazione a posteriori dell’esistenza di
          Dio, perché che Dio esista non è cosa a noi nota per se stessa, ma è cosa che si può

          dimostrare per mezzo degli effetti di Lui che ci sono noti.
          APPERCEZIONE. Consapevolezza delle proprie percezioni, coscienza di percepire. La
          distinzione tra percezione e appercezione è fondamentale nella filosofia leibniziana:
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