Page 90 - Dizionario di Filosofia
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eterogenei.  Da  un  lato,  e  in  particolare  nell’ambito  delle  ricerche  antropologiche

          strutturalistiche, vi è una tendenza a configurare le scienze amane in scienze esatte;
          d’altro  lato,  l’assimilazione  dei  contributi  della  logica  e  della  matematica  nello
          studio  dei  documenti  e  dei  comportamenti  culturali  si  rivela  spesso  più  una
          prospettiva  auspicabile  che  un  dato  di  fatto  scontato  (e  in  realtà  troppo
          ottimisticamente già dato per cosa fatta).
          Tutti  questi  orientamenti  di  ricerca,  diversi  e  intrecciati,  hanno  condotto  in

          particolare  ad  accentuare  l’interesse  degli  studiosi  di  antropologia  culturale  per  i
          problemi  del  linguaggio,  dei  simboli  e  dei  miti;  problemi  nei  confronti  dei  quali
          divengono specialmente urgenti le revisioni dei concetti tradizionali, impostisi nelle
          indagini etnologiche a partire dal secondo Ottocento.
          Bibliogr.:  R.  L.  Beals  e  H.  Hoijer, Introduzione  all’antropologia  culturale,

          Bologna 1970; C. Tullio Altan, Manuale di antropologia culturale, Milano 1971; R.
          B. Taylor, Elementi di antropologia culturale, Bologna 1972; Aa. Vv., Il concetto
          di cultura, Torino 1970; P. Mercier, Histoire de l’anthropologie, Parigi 1966; R. H.
          Lowie, A History of Ethnological Theory, Nuova York 1937.



                Sulle scienze dell’uomo nell’attuale prospettiva filosofica si veda il saggio di
                R. Cantoni nella I parte di questo Dizionario.


          ANTROPOLOGISMO.  Ogni  dottrina  filosofica  che  ponga  al  centro  della  riflessione
          l’uomo,  considerandolo  nella  sua  concretezza  di  essere  sensibile  e  naturale,
          specialmente da un punto di vista biologico, e ad esso rapporti tutto lo sviluppo della
          realtà,  il  mondo  delle  idee  e  dei  valori.  (Esempi  di  antropologismo  si  possono

          considerare la filosofía di Ludwig Feuerbach [che considera la religione come una
          proiezione delle aspirazioni e dei desideri umani] e quella di Nikolaj Černyševskij
          [che pone nell’antropologia le basi dell’etica e dell’estetica].)
          ANTROPOMORFISMO. Tendenza a interpretare ogni manifestazione del mondo esterno

          in  termini  conformi  alla  natura  umana.  In  sede  religiosa  tale  atteggiamento  si
          concretizza  nell’attribuire  alla  divinità  caratteristiche  somatiche  ed  etiche
          prettamente  umane.  Celebre  è  la  critica  che  Senofane  di  Colofone  fece
          all’antropomorfismo religioso dei Greci nel VI sec. a.C., in nome di una concezione
          più elevata della divinità.
          APAGÒGE  o  APAGOGÌA.  Nella  logica,  dimostrazione  per  assurdo,  ovvero

          procedimento con cui si dimostra la verità di una proposizione provando l’assurdità
          della  proposizione  contraria.  Può  anche  indicare  il  tipo  di  ragionamento
          dell’abduzione*.
          a parte ante. Espressione lat. mediev. (« dalla parte del prima ») usata per indicare

          ciò che precede un determinato evento. (Il suo opposto è a parte post.)
          APATÌA. L’ideale morale degli stoici, che consiste nel superamento delle passioni e
          nel raggiungimento di uno stato sereno dello spirito, indifferente a tutte le emozioni e
          a tutti gli affetti. Già presente nell’etica dei cinici, esso si accosta all’atarassia degli
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