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Leibniz, afferma che la realtà è costituita sì dall’Essere, ma da un Essere che si
pensa e si realizza hegelianamente nei soggetti singoli. I singoli soggetti sono
contemporaneamente coscienza chiara e sfera di subcoscienza; il momento alogico di
un accadimento singolo dovuto alla spontanea attività di un soggetto rientra in un
piano logico che è appunto l’unità dei soggetti stessi. Viene qui chiaramente
impostato il problema del rapporto tra l’Uno e i Molti, che riceverà poi una risposta
più ampia in altri scritti del filosofo.
Considerazioni inattuali (Unzeitgemässe Betrachtungen), opera di Friedrich
Nietzsche (1873-1876). Filosofo « tragico » in un’epoca « socratica », ovvero
ottimista e piena di fiducia nella propria cultura, Nietzsche si sente estraneo al suo
tempo, inattuale. Le « considerazioni » sono quattro: David Strauss, uomo di parte e
scrittore, Dell’utilità e dello svantaggio della storia per la vita, Schopenhauer
come educatore, Wagner a Bayreuth. In esse l’autore « vomita lava », secondo le
sue stesse parole, contro la società a lui contemporanea (in pratica, la Germania
soddisfatta ed euforica dopo la vittoria sulla Francia), e manifesta già chiaramente
quella che sarà la sua posizione di violento sovvertitore dei valori tradizionali.
Considerazioni intorno alle cause della grandezza dei Romani e della loro
decadenza (Considérations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur
décadence), opera storico-filosofica di Montesquieu (1734). L’autore individua le
cause della grandezza di Roma nel valore personale dei re prima e nel rispetto dei
principi repubblicani poi; le cause della decadenza sono da ricercarsi nel continuo
ingrandimento dell’Impero, nelle guerre lontane, nella corruzione dei costumi.
Montesquieu ebbe a modello, per quest’opera, la Storia universale di Bossuet, ma
mentre Bossuet sostiene che, al disopra delle cause contingenti, Dio dirige le azioni
umane, Montesquieu vede solo nell’uomo la causa degli avvenimenti terreni. Le
Considerazioni sono quindi di chiara impronta razionalistica e si rifanno
fondamentalmente alla tradizione di Polibio e del Machiavelli.
Contemplazione della natura (Contemplation de la nature), opera biologico-
filosofica di Charles Bonnet (1764-1765). L’autore vuole dimostrare, secondo il
principio di Leibniz, che tutti gli esseri formano un’immensa catena fino al più
perfetto, l’uomo, il quale a sua volta si ricongiunge a Dio tramite le intelligenze
celesti. Stabilisce inoltre rapporti, prima di lui inosservati, tra l’economia vegetale e
l’economia animale, descrive le abitudini industriose degli animali e accorda loro
un’anima immortale.
Contingenza delle leggi della natura (LA) [De la contingence des lois de la
nature], tesi di dottorato di Emile Boutroux (1874), in cui l’autore si propone di
stabilire che la contingenza sta alla base della natura e che a ogni grado di questa
esiste qualche elemento nuovo che non è la ripetizione necessaria dello stato
precedente. Nell’universo si possono distinguere diversi mondi che formano come
piani sovrapposti gli uni agli altri, a partire dall’essere considerato nella sua
indeterminatezza e come opposto al possibile, fino all’uomo, o mondo pensante.
Boutroux esamina questa gerarchia e mostra che la forma di un essere non può
ricollegarsi per un legame di necessità alle forme precedenti e inferiori, ma che è