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inutili se relegati in una trascendenza remota. Anche nel pensiero contemporaneo
questo tema di fondo è variamente trattato dall’assiologia.
VAN HELMONT (Franciscus Mercurius), filosofo olandese (Vilvoorde, Bruxelles,
1614-Berlino 1699). Ebbe una vita avventurosa che lo portò a soggiornare in vari
paesi d’Europa, fra cui l’Italia. Sulla linea del naturalismo rinascimentale elaborò
una concezione del mondo fondata sulla nozione di monade, entità animata da una
forza vitale originaria. Le monadi sono spirituali e corporee insieme, tendono per
spinta interiore alla perfezione, non comunicano fra loro e sono armonizzate nelle
correlazioni reciproche dall’azione di Dio, monade suprema. Almeno esteriormente
una tale costruzione anticipa quella di Leibniz. Opere principali: I discorsi
paradossali (1685), in inglese, Opuscula philosophica (1690).
VANINI (Giulio Cesare o Lucilio), filosofo italiano (Taurisano, Lecce, 1585 -Tolosa
1619). Dopo essersi addottorato in diritto a Napoli (1606), approfondì gli studi di
teologia a Padova, dove entrò nell’ordine dei carmelitani e ricevette il sacerdozio.
Viaggiò in seguito per l’Italia e l’Europa; in Inghilterra, dove abiurò la fede
cattolica, fu imprigionato per un attacco contro la Chiesa anglicana. Successivamente
tornò al cattolicesimo. Nel 1615 pubblicò a Lione l’Amphytheatrum aeternae
Providentiae, in cui il suo immanentismo naturalistico, con il connesso rifiuto delle
religioni rivelate, la negazione dell’immortalità dell’anima e la riduzione dell’uomo
ad animale non differenziabile qualitativamente dagli altri, si rivela senza prudenti
simulazioni. A Parigi fece stampare l’anno seguente i dialoghi De admirandis
naturae reginae deaeque mortalium arcanis (Dei meravigliosi segreti della
natura, regina e dea dei mortali). L’opera fu aspramente censurata dalla Sorbona e
il Vanini cercò di sfuggire all’Inquisizione ritirandosi a vivere a Tolosa. Arrestato e
processato sotto l’accusa di ateismo, magia e astrologia, fu condannato al taglio
della lingua e al rogo.
Bibliogr.: J. R. Charbonnel, La pensée italienne au XVIème siècle et le courant
libertin, Parigi 1919; R. Pintard, Le libertinage érudit dans la première moitiée du
XVIIème siècle, 2 voll., Parigi 1943; L. Corvaglia, Le opere di G. C. Vanini e le loro
fonti, 2 voll., Milano-Roma 1933-1934; G. Spini, Ricerca dei libertini, Roma 1950;
E. Namer, Documents sur la vie de J. C. Vanini de Taurisano, Bari 1965.
VANNI ROVIGHI (Sofia), storica della filosofia italiana (San Lazzaro di Savena,
Bologna, 1908). Ordinaria dal 1951 di storia della filosofia medievale
nell’università cattolica di Milano, nel 1959 è passata a quella di storia della
filosofia. Oltre a numerosi studi sui maggiori maestri della scolastica, ha anche
pubblicato importanti volumi su Galileo, Kant, Husserl, Heidegger. Negli Elementi
di filosofia (1941-1950) ha esposto in forma sistematica i fondamenti della propria
posizioneteoretica.
VARIABILE. Nella logica moderna, con un significato derivato dalla matematica,
termine di una relazione o funzione che può essere sostituito da altri termini
determinati, o costanti, che sono detti i suoi valori. Si distinguono le variabili
apparenti, sostituibili da qualunque determinazione senza che venga alterata la