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VAIHINGER (Hans), filosofo tedesco (Nehren, presso Tubinga, 1852 - Halle 1933).
Allievo del Lange e benemerito degli studi kantiani (nel 1896 fondò la rivista
Kantstudien), elaborò la « filosofia del come se » (Philosophie des als ob).
Secondo tale concezione, che risente dell’influenza di Nietzsche e del pragmatismo,
tutte le conoscenze umane sono finzioni: se risultano capaci di promuovere e di
arricchire la vita, l’uomo deve comportarsi « come se » esse fossero vere. Opere
principali: Commentario alla « Critica della ragion pura » di Kant (2 voli.; 1881-
1892), La filosofia del come se (1911).
VAILATI (Giovanni), filosofo italiano (Crema, Cremona, 1863 - Roma 1909). Studiò
matematica e fu assistente a Torino di G. Peano e di V. Volterra.
Uomo di molteplici interessi intellettuali, collaboratore della rivista fiorentina Il
Leonardo, professò in filosofia un pragmatismo alieno da ogni implicazione
irrazionalistica, caratterizzato dall’esigenza di una rigorosa analisi del linguaggio e
da una concezione « strumentalistica » del pensiero, alfine a quella di Dewey. Per
questi motivi il Vailati, ritenuto un precursore del positivismo logico e dell’analisi
linguistica, ha goduto di grande favore nella cultura italiana del secondo dopoguerra.
Bibliogr.: Scritti, a cura di M. Calderoni, U. Ricci, G. Vacca, Firenze 1911; per la
bibliografia: F. Rossi-Landi, Materiali per lo studio di Vailati, « Rivista critica di
storia della filosofia », 1957 e 1958; Epistolario, 1891-1909, a cura di G. Lanaro,
Torino 1973; su V.: S. Marcucci, Il pensiero di G. Vailati, Torino 1958; M. Dal Pra,
Il « fondo » G. Vailati, « Acme », 1960; A. Corsano, G. Vailati e la storia della
scienza, « Giornale critico della filosofia italiana », 1965.
VAIŚESIKA, uno dei sei sistemi filosofici ortodossi del brahmanesimo. Attestato a
partire dal I sec. d.C., è collegato col nyāya. Si fonda su una concezione atomistica
dell’universo e si propone di classificare tutte le manifestazioni della natura. Nella
sua forma più antica non ammise una divinità, ma un « invisibile », forza che
organizza e dissocia a suo piacimento gli atomi, increati ed eterni. Più tardi fu
ammessa una divinità, īśvara, che sovrappone la sua volontà alle monadi materiali e
spirituali.
VALENTINO, gnostico probabilmente di origine egiziana († 161). Compiuti gli studi
ad Alessandria, sarebbe venuto a Roma, dove rimase fino ai tempi di Aniceto. Non è
certo che fosse cristiano. Nella sua dottrina, in cui domina il panteismo emanatistico,
si trovano reminiscenze di teorie platoniche e di tradizioni giudaiche, di dogmi
cristiani e di dualismo persiano. I suoi discepoli ne diffusero le dottrine in Italia,
nella Gallia meridionale e in Oriente. Oltre a Salmi, Epistole e Omelie si attribuisce
a Valentino un Vangelo della verità, scoperto recentemente.
VALLA (Lorenzo), umanista italiano (Roma [?] 1407-1457). Nato da famiglia
piacentina ebbe maestro Giovanni Aurispa. Avendo invano tentato di trovare una
sistemazione in curia, lasciò Roma nel 1429 e dopo un breve soggiorno a Piacenza
passò nel 1430 a insegnare a Pavia fino al 1433. Lì scrisse il dialogo De voluptate