Page 834 - Dizionario di Filosofia
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dell’origine della lingua (1772), Sistema della filosofia stoica (1776), Ricerche
sull’uomo (1777-1778), I primi filosofi della Grecia (1780), Spirito della filosofia
speculativa da Talete a Berkeley (1790-1797), Manuale di psicologia (postumo,
1804).
TILGHER (Adriano), filosofo e saggista italiano (Resina, Napoli, 1887 -Roma 1941).
Dopo la laurea in legge si dedicò all’attività giornalistica, distinguendosi come
polemista e come critico teatrale. Dal giovanile « pragmatismo trascendentale »
passò, dopo la prima guerra mondiale, su posizioni scettiche e relativistiche,
denunciando i sofismi dell’ottimismo storicistico e professando un intransigente
antifascismo. Alle spalle dei vani tentativi dell’uomo di costruirsi un sapere assoluto
e una morale razionale c’è l’urgere caotico della « vita », che si presenta al Tilgher
con tratti assai simili a quelli della volontà di Schopenhauer. Anche il concetto
dell’arte come fissazione della vita nella forma ha evidenti affinità con l’estetica del
pensatore tedesco. Tra le sue numerosissime opere: La crisi mondiale (1921),
Relativisti contemporanei (1921), Studi sul teatro contemporaneo (1923), Lo
spaccio del bestione trionfante (1925), celebre libello antigentiliano, Primi scritti
di estetica (1930), Filosofi e moralisti del Novecento (1932), Il casualismo critico
(1941), ecc.
TIMÈO di Locri, in gr. Tímaios, filosofo greco, noto soltanto come protagonista
dell’omonimo dialogo di Platone. Nato a Locri, nella Magna Grecia, sarebbe vissuto
nel V sec. a.C. e avrebbe ricoperto, secondo un modulo biografico che ricorre assai
spesso per i pitagorici, importanti cariche nella sua città. Le fonti neopitagoriche gli
attribuiscono un trattato Sull’anima del mondo e sulla natura, ma il testo tramandato
con tale titolo è un riassunto molto tardo del Timeo platonico.
TIMÓNE di Fliunte, in gr. Tímōn, detto il Sillògrafo, poeta e filosofo greco (Fliunte
320 a.C. circa - † 230 a.C. circa). Dopo aver fatto parte di una compagnia di
danzatori, fu discepolo di Stilpone a Megara e successivamente dello scettico
Pirrone, per ascoltare il quale si trasferì a Elide. Viaggiò in seguito per la Grecia
alla maniera dei sofisti, finché non si stabilì in Atene intorno al 275. Fu espositore e
propagatore del pirronismo e polemizzò contro tutte le posizioni « dogmatiche ».
Scrisse in versi le Immagini e tre libri di Siili, donde il soprannome di Sillografo.
Secondo una ricostruzione attendibile, fatta sulla base dei frammenti superstiti, il
primo libro avrebbe contenuto una « filosofomachia », e cioè una confutazione delle
varie filosofie, e glr ultimi due avrebbero descritto, parodiando l’Odissea, la
discesa agli Inferi dell’autore e i suoi incontri scanzonati con le ombre dei filosofi.
Scrisse anche commedie, tragedie e opere filosofiche in prosa.
Bibliogr.: I testi sono raccolti, a cura di C. Wachsmuth, De Timone Phliasio
ceterisque sillographis graecis, Lipsia 1859; H. Diels, Poetarum philosophorum
fragmenta, III, Berlino 1901. Per gli studi critici su T. vedi la bibliografia alla voce
« scetticismo ».
TINDAL (Matthew), filosofo inglese (Beer Ferrers, Devon, 1656 circa - Oxford
1733). La sua opera maggiore, Cristianità antica quanto la creazione, ovvero Il