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tertium non datur, espressione lat. che significa non è ammessa una terza
possibilità, con la quale nella filosofia si designa talora il « principio del terzo*
escluso ».
terzo uomo (ARGOMENTO DEL), celebre argomento di Aristotele contro la teoria delle
idee di Platone. L’argomento afferma che, se l’uomo singolo è simile all’uomo
ideale, ci deve essere un terzo uomo che funga da criterio e da garanzia della
somiglianza. Ma fra questa nuova ipostasi e i primitivi elementi della relazione il
problema si ripropone allo stesso modo e si apre così un processo all’infinito.
L’argomento, che Aristotele nomina dandolo per noto, è riferito da Alessandro di
Afrodisia anche in altre varianti.
• Principio del terzo escluso, talvolta enunciato anche con la formula latina tertium
non datur, principio logico che afferma che fra due opposti contraddittori non esiste
una terza possibilità. Dato nella logica antica e medievale come implicito in quello
di non contraddizione, fu introdotto come legge autonoma del pensiero da
Baumgarten. La sua validità universale non è ammessa da Kant, mentre da alcuni
logici moderni, in. particolare da Łukasiewicz e da Tarski, sono stati anche elaborati
sistemi « a tre valori », nei quali, essendo posto fra il vero e il falso un terzo valore
logico (per es. il possibile), il principio del terzo escluso non ha più alcun senso. Sul
principio del terzo escluso si fondano le cosiddette « dimostrazioni per assurdo ».
Nel moderno calcolo (o algebra) delle classi il principio viene proposto in una
formulazione più generalizzata. Se alla classe K si aggiunge la sua complementare
K’, costituita da tutti gli elementi non contenuti in K, si ottiene la classe universale di
tali elementi: ogni elemento deve appartenere o a K o a K’ e tertium non datur.
TETENS (Johannes Nikolaus), filosofo tedesco (Tetenbüll Holstein, 1736 -
Copenaghen 1807). Insegno filosofia e matematica a Kiel. La sua opera più
importante, le Ricerche filosofiche sulla natura umana e il suo sviluppo (1776), in
due volumi, conosciuta e apprezzata da Kant, contiene una indagine sulle facoltà
psichiche dell’uomo condotta con spirito antidogmatico e con metodi che
preannunciano la psicologia sperimentale. Tetens ebbe interessi molto vari anche nel
campo della matematica, della fisica e dell’economia.
THYMÓS (voce gr.). Nella filosofia di Platone, una delle tre parti dell’anima. (Il
thymós, che Platone paragona a un leone, risiede nel cuore e costituisce la parte «
irascibile » dell’anima, quella che si appassiona per ciò che la parte razionale
ritiene vero e giusto: la sua virtù propria è il coraggio.)
TICHISMO (dal gr. týchē, fortuna, caso). La concezione del mondo che ammette la
casualità degli eventi. Il termine fu introdotto nel linguaggio filosofico dal pensatore
americano C. S. Peirce ed è sin. del più comune CASUALISMO.
TIEDEMANN (Dietrich), filosofo e psicologo tedesco (Bremervörde, Hannover, 1748
- Marburgo 1803). Dopo aver studiato a Gottinga, insegnò filosofia a Marburgo
(1786). Polemizzò contro Kant, prima accostandosi alle posizioni di Wolff e poi a
quelle di Locke. È ricordato soprattutto come storico della filosofia e come pioniere
della psicologia dell’infanzia. Opere principali: Tentativo di delucidazione