Page 829 - Dizionario di Filosofia
P. 829

Abelardo e solo nel XIII sec. servì a indicare il complesso della speculazione sulle

          verità rivelate. In Oriente la teologia indicò inizialmente la riflessione su Dio in se
          stesso,  cioè  sulla  natura  e  le  persone  divine,  e  si  distingueva  quindi  per  esempio
          dalla  «  cristologia  »;  essa  ebbe  grande  sviluppo  in  conseguenza  delle  dispute
          trinitarie, anche per lo sforzo di definire una dottrina ortodossa rispetto alle tendenze
          eretiche.  Sempre  in  Oriente  fu  introdotta  la  distinzione  fra  teologia affermativa,
          relativa a ciò che si può dire di Dio, e teologia negativa, che definisce ciò che Dio

          non è (come la teologia mistica dello pseudo-Dionigi l’Areopagita alla fine del V
          sec.). In seguito la teologia, intesa unitariamente come la scienza dei misteri divini
          fondata sulla Rivelazione e la fede, si distinse, in rapporto al suo oggetto, in teologia
          dogmatica (relativa ai dati di fede) e morale (relativa all’agire umano diretto al suo
          fine ultimo, conosciuto mediante la Rivelazione e conseguibile mediante la Grazia);
          e,  in  rapporto  ai  suoi  metodi,  in  teologia positiva  (relativa  alle  fonti  della
          Rivelazione;  teologia  biblica,  patristica,  ecc.)  e speculativa  (che  attraverso  l’uso

          della  ragione,  e  con  il  sussidio  della  filosofia,  dimostra  la  coerenza  dei  misteri
          cristiani, integrando deduttivamente i dati rivelati). La teologia speculativa non deve
          confondersi  con  l’apologetica,  che  tende  a  dimostrare  la  razionalità  della  fede
          cristiana, né può identificarsi con una qualsiasi filosofia religiosa, sostituentesi alla
          Rivelazione (come accadde alla gnosi): essa resta invece sotto la luce e nei limiti
          della  fede  («  fides  quaerens  intellectum  »  fu  definita  nel  medioevo).  Furono

          soprattutto l’incontro del cristianesimo con la filosofia greca e il superamento dei
          primitivi  sospetti  verso  la  cultura  classica  (incarnati  per  esempio  da  Taziano)  a
          favorire la prima riflessione teologica (Giustino, Ireneo). Ben presto si formarono in
          Oriente  due  grandi  scuole  teologiche:  quella  di  Alessandria,  più  legata  alla
          tradizione  platonica  e  neoplatonica  di  Filone,  tendente  a  un’interpretazione
          allegorica delle Scritture (Clemente e Origene nel III sec.; Atanasio nel IV; Cirillo di
          Alessandria  nel V);  quella  di Antiochia,  più  razionalistica  (illustrata  da  Giovanni

          Crisostomo),  cui  si  collegarono  i  Padri  cappadoci  del IV  sec.,  come  Gregorio  di
          Nazianzo  e  Gregorio  di  Nissa.  In  Occidente,  dov’era  meno  sensibile  e  diretto
          l’influsso  della  cultura  greca  e  orientale,  sorse  solo  alla  fine  del  Il  sec.  il  primo
          teologo originale: Tertulliano. Successivamente Agostino, sulle orme di Ambrogio,
          riprese e sviluppò in maniera originale i grandi temi della teologia orientale, grazie

          anche alla conoscenza diretta e approfondita della filosofia platonica.
          La  rinascita  carolingia  d’Occidente  vide  anche  il  rifiorire  degli  studi  teologici
          (Alcuino, Rabano Mauro, ecc.). Con l’xi e il XII sec. (Anseimo e Abelardo) iniziò
          l’epoca della scolastica, cioè della teologia sistematica, che non si limitava più a
          raccogliere  le  sentenze  dei  Padri,  ma  si  cimentava  nell’organizzare  un  discorso
          teologico secondo le regole della dialettica (scuola di  San  Vittore; Libri quattuor
          sententiarum* di Pietro Lombardo: sintesi teologica di tipo platonico-agostiniano).
          Ma specialmente la riscoperta delle opere di Aristotele, introdotte in Europa dagli

          Arabi,  condizionò  lo  sviluppo  di  nuove  sintesi  teologiche  (secc. XIII-XIV). Ancora
          una  volta  si  delinearono  due  scuole:  quella  domenicana,  che  più  direttamente  si
          rifaceva  ad  Aristotele,  culminante  in  san  Tommaso  d’Aquino,  scolaro  di  Alberto
   824   825   826   827   828   829   830   831   832   833   834