Page 832 - Dizionario di Filosofia
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campo di concentramento nazista. Si tratta della cosiddetta teologia radicale, che è

          ormai  difficile  distinguere  secondo  tendenze  confessionali,  e  che  parla  di  un
          cristianesimo senza  religione  (intendendo  con  quest’ultimo  termine  tutte  le
          sovrastrutture ideologiche, rituali, filosofiche venutesi a sovrapporre alla semplice
          parola  di  Cristo),  o,  ancor  più  decisamente,  della  «  morte  di  Dio  »  (intendendo
          indicare la fine di tutta una tradizionale visione religiosa di un Dio trascendente, per
          vederlo completamente incarnato nell’umanità e nei suoi destini).

          Bibliogr.:  Dictionnaire  de  théologie  catholique,  a  cura  di  E.  Vacant  ed  E.
          Mongenot,  Parigi  1903-1951;  Aa.  Vv., A  generai  bibliography  of  christian
          theology, history and apologetic, Londra 1948.
          TEOLÒGICO.  Per  Comte  lo  stato  teologico  è  la  prima  delle  tre  fasi  attraverso  cui

          passa  la  conoscenza  umana,  tanto  nella  storia  della  specie  quanto  in  quella  degli
          individui.  Esso  è  caratterizzato  dall’interpretazione  dei  fenomeni  come  prodotti
          dall’intervento diretto e continuo di agenti soprannaturali e si evolve per le tappe
          successive del feticismo, del politeismo e del monoteismo.

          TEÓNE di Smirne, in gr. Théōn, matematico e filosofo greco del II sec. d.C. Nella
          sua  opera  di  ispirazione  neopitagorica Ciò  che  della  matematica  è  utile  per
          l’intendimento di Platone, pervenutaci quasi integra, presenta la matematica come
          propedeutica alla comprensione delle verità filosofiche e teologiche.
          TEORÈSI (gr. theorēsis, esame, contemplazione). L’attività del pensiero speculativo
          tendente a concludersi in una costruzione concettuale sistematica (o teoria), distinta

          dall’attività pratica (o prassi).
          TEORÈTICO. Aristotele distingue le scienze teoretiche, teologia, fisica e matematica,
          da quelle poietiche, costituite dalle diverse « arti » o tecniche, e da quelle pratiche,
          come l’etica e la politica. A Platone e ad Aristotele risale la dottrina, tipica della

          cultura  greca  classica,  della  superiorità  della  «  vita  teoretica  »,  e  cioè  della  vita
          dedicata  alla  ricerca  e  alla  contemplazione  disinteressata  della  verità,  rispetto  a
          quella pratico-politica. Per il Croce l’arte e la filosofia sono categorie dello spirito
          teoretico, mentre lo spirito pratico si estrinseca nell’attività economica e in quella
          etica.  Nel  pensiero  moderno  alcune  correnti  filosofiche,  particolarmente  il
          pragmatismo e il marxismo, hanno contestato il valore e la possibilità stessa di una
          scienza e di una vita puramente teoretiche.

          TERMINE.  Nel  linguaggio  della  logica  formale,  ciascuno  degli  elementi  di  una
          relazione  logica,  che  possono  essere  concetti  (come  il  soggetto  e  il  predicato  nel
          giudizio)  o  proposizioni  (come  la  maggiore,  la  minore  e  la  conclusione  in  un
          sillogismo).

          TERMINISMO.  La  posizione  di  Guglielmo  di  Occam,  e  in  genere  della  tarda
          scolastica, in merito alla questione degli universali, secondo la quale i generi e le
          specie non esistono come realtà ma unicamente come « termini » del discorso. (Si
          tratta in sostanza della stessa concezione propria del nominalismo.)
          •  La  logica  scolastica  dei  secc. XII-XIV  (logica  modernorum),  caratterizzata
          dall’analisi rigorosa della funzione semantica dei termini.
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