Page 824 - Dizionario di Filosofia
P. 824

manifestarsi,  grazie  al  processo  di  socializzazione  sempre  più  spinta,  uno  stadio

          ultraumano,  che  supera  le  capacità  attuali  della  riflessione  dell’uomo;  5.
          considerazione  dell’umanità  come  momento  centrale  dell’evoluzione;  l’uomo
          evidenzia organicamente e psichicamente la linea evolutiva che in lui si sintetizza. In
          breve, per Teilhard, il cosmo tende naturalmente a vitalizzarsi, la vita a umanizzarsi,
          l’uomo a ultraumanizzarsi, lo spirito a liberarsi dalla sua matrice materiale. L’uomo
          appare  dunque  come  la  chiave  della  cosmogenesi,  cioè  dell’evoluzione  globale

          dell’universo; egli è l’evoluzione divenuta cosciente di sé, e dunque irreversibile, e
          tendente a un « punto omega », centro non virtuale ma reale della noosfera, sostegno
          dell’evoluzione stessa universale. Questo punto si identifica con il Cristo resuscitato,
          esercitante una funzione cosmica di motore dell’evoluzione.
          Bibliogr.:  Opere,  Milano  1968-1972; Immagini  e  parole,  Milano  1968;

          Corrispondenza di Maurice Blondel e Pierre Teilhard de Chardin, Milano 1968; su
          T.  de  C.:  G.  Vigorelli, Il gesuita proibito,  Milano  1963;  C.  Cuenot, Teilhard  de
          Chardin,  Milano  1964;  Aa.  Vv., Teilhard  de  Chardin  e  il  pensiero  cattolico,
          Firenze  1966;  F.  Ormea, Teilhard  de  Chardin,  guida  al  pensiero  scientifico  e
          religioso, 2 voll., Firenze 1968.

          TEISMO  (dal  gr. theós, dio). La dottrina filosofica che ammette 1’esistenza di  Dio
          come essere personale e trascendente e l’azione di esso sul mondo. Si contrappone
          ad ATEISMO e si distingue dal DEISMO e dal PANTEISMO.
          TELEOLOGÌA (dal gr. télos, fine, e lógos, discorso). V. FINALITÀ,

          TELEOLÒGICO. Argomento teleologico, la prova dell’esistenza di Dio ricavata dalla
          finalità presente nel mondo. (È l’ultima delle « cinque vie » di san Tommaso ed è
          l’argomento che Kant critica nella Dialettica trascendentale, designandolo come «
          prova fisicoteleologica ».)

          TELÈSIO  (Bernardino),  filosofo  italiano  (Cosenza  1509-1588)  Compì  gli  studi  a
          Milano (1518-1523), a Roma (1523-1527) e a Padova (1527-1535). Subito dopo si
          ritirò nel monastero benedettino di Seminara, in Calabria, per concentrarsi nelle sue
          meditazioni.  Dal 1552 alla morte visse fra  Napoli e  Cosenza, dove dette impulso
          all’Accademia cosentina (più tardi Accademia telesiana). I primi due libri della sua
          opera  maggiore, Della natura secondo i propri principi* (De rerum natura iuxta
          propria principia), uscirono a Roma nel 1565. L’edizione definitiva fu pubblicata a

          Napoli nel 1586 e messa all’Indice nel 1596.
          Il programma antiaristotelico e rivoluzionario di Telesio è evidente fin nel titolo del
          De rerum natura: la natura va studiata « secondo i propri principi », liberandosi da
          ogni apriorismo metafisico e da ogni sottomissione ad arbitrarie dottrine del passato.
          Il  risultato  a  cui  Telesio  perviene  attraverso  una  ricerca  così  impostata  è  un
          naturalismo  ilozoistico,  al  quale  si  connettono  strettamente  una  gnoseologia

          sensistica  e  una  etica  edonistica.  Che  Telesio  abbia  aggiunto  a  una  costruzione
          siffatta,  di  per  sé  autosufficiente,  un  Dio  personale  trascendente,  sapientissimo
          ordinatore del mondo, e un’« anima spirituale », sovrapposta nell’uomo allo spirito-
          calore, è spiegato da alcuni interpreti come riconoscimento da parte di un credente
   819   820   821   822   823   824   825   826   827   828   829