Page 804 - Dizionario di Filosofia
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e dalla contrapposizione fra la relatività e la mutevolezza dell’empirico da un lato e

          l’esigenza  logica  dell’assoluta  identità  dall’altro,  pervenne  alla  fondazione  di  una
          ontologia religiosa dell’« incondizionato ». In Italia ebbe una qualche influenza sul
          pensiero  di  P.  Martinetti.  Opere  principali: Pensiero e realtà  (1873); Moralità e
          religione (1874), ambedue in tedesco; Abbozzi di filosofia morale (postuma, 1899),
          in francese.

          SPIRITO.  Il  significato  originario  della  parola spirito  (in  gr. pnêuma)  nell’antico
          pensiero  greco  è  quello  di  «  principio  vitale  »,  di  soffio  animatore  del  reale,
          concepito  come  un  ente  materiale,  costituito  da  una  materia  sottilissima  e
          mobilissima, assai affine al fuoco. Tale concetto, che trova la sua sistemazione nella
          fisica stoica (v. PNEUMA), viene fatto proprio dalla medicina greca. Così Erasistrato
          distingue un pnêuma zōtikón, con sede nel cuore, e un pnêuma psychikón, con sede
          nel cervello e nei nervi; a questi Galeno aggiunge un pnêuma physikón, con sede nel

          fegato.  Tali  concezioni  sopravvivono  in  età  medievale  e  moderna  fino  a  Cartesio
          (spiriti animali [v. oltre]). Il dualismo di spirito e materia, ove per spirito si intende
          sostanza per definizione immateriale, quindi diversa dal pneuma originario, appare
          per  la  prima  volta,  con  terminologia  diversa,  in  Platone  e  viene  fissato
          definitivamente nella filosofia cristiana.

          Nel pensiero rinascimentale riaffiora invece il significato vitalistico del termine.
          Da Cartesio lo spirito viene definito « sostanza nella quale risiede immediatamente
          il  pensiero  »  e  il  suo  ambito  di  significanza  abbraccia  concetti  come  coscienza,
          realtà pensante, intelletto, come nell’uso ancora corrente del termine.
          Uno  spazio  e  un  significato  particolari  ha  la  nozione  di  spirito  nella  filosofia
          hegeliana  e  idealistica.  La  filosofia  dello  spirito,  ovvero  la  scienza  dell’idea  che
          ritorna  in  sé  dopo  essersi  alienata  nella  natura,  è  il  momento  più  alto  dello
          svolgimento del pensiero di Hegel. In essa lo spirito è distinto in soggettivo (ovvero

          lo spirito nel significato precisato da Cartesio), oggettivo (le istituzioni storiche in
          cui  si  incarna  la  ragione), assoluto  (la  ragione  che  realizza  se  stessa  nelle  forme
          dell’arte, della religione e della filosofia).
          Per Croce e Gentile infine, se pure in modi diversi, tutto il reale è manifestazione
          dello spirito.

          • Spiriti animali. Cartesio nelle Passioni dell’anima li descrive come una sostanza
          materiale  sottilissima  che  in  unione  con  le  fibre  del  cervello;  fa  da  tramite  al
          pensiero. Essa deriva dalle parti più sottili e più agitate del sangue, il quale a sua
          volta  si  assottiglia  attraverso  la  fermentazione  e  si  agita  per  il  movimento  dei
          muscoli cardiaci. Sempre secondo Cartesio, questi spiriti sono convogliati lungo le
          arterie con il resto del sangue fino al cervello, dove essi si separano dal liquido con
          un processo che sfugge all’osservazione. Questo celebre tentativo di descrivere le

          basi fisiologiche dell’attività psichica ha le sue radici nelle concezioni dell’antica
          medicina greca e precedenti espliciti in san Tommaso, Bacone e Hobbes.
          SPIRITO  (Ugo),  filosofo  italiano  (Arezzo  1896  -  Roma  1979).  Professore  di
          economia corporativa a  Pisa dal 1932 al 1935, ha poi tenuto la cattedra di storia

          della filosofia a Messina e quella di filosofia teoretica a Genova e a Roma. Il suo
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