Page 807 - Dizionario di Filosofia
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STEFANINI (Luigi), filosofo italiano (Treviso 1891 -  Padova 1956).  Professore di
          filosofia teoretica a Messina (1936), insegnò poi pedagogia (1937-1940) e filosofia
          ed estetica (1940-1956) a Padova. La sua ricerca teoretica fu ispirata all’impegno di
          affrontare  i  problemi  dell’uomo  contemporaneo  alla  luce  dell’eredità  perenne  del
          cristianesimo, in particolare dell’agostinismo. Su questa linea lo Stefanini pervenne,
          dall’originario  «  idealismo  cristiano  »,  a  un  suo  personalismo*,  nutrito  della

          meditazione  sul  Gioberti,  del  cui  pensiero  sviluppò  anche  le  implicazioni
          pedagogiche  (l’educazione  come  «  maieutica  della  persona  »)  ed  estetiche  (l’arte
          come « parola assoluta » espressa dalla persona finita). Opere principali: Idealismo
          cristiano  (1930), L’immaginismo come problema filosofico  (1936), Arte e critica
          (1942), Pedagogia e didattica  (1947), Metafisica della persona  (1950), Estetica
          (1953),  incompiuta, Il  problema  della  storia  (1953), Personalismo  educativo
          (1954), Personalismo filosofico (postuma, 1962).

          STEWART  (Dugald),  filosofo  scozzese  (Edimburgo  1753-1828).  Insegnò
          all’università di Edimburgo prima matematica e poi filosofia morale. Fu scolaro di
          Reid e uno dei più notevoli rappresentanti della scuola scozzese. Opere principali:
          Elementi  della  filosofia  della  mente  umana,  in  tre  volumi  (1792-1814-1827),

          Lineamenti  di  filosofia  morale  (1793), Saggi  filosofici  (1810), Filosofia  delle
          facoltà attive e morali dell’uomo (1828).
          STIRLING (James Hutchison), filosofo scozzese (Glasgow 1820 - Edimburgo 1909).
          Medico,  abbandonò  la  professione  per  la  filosofia.  Viaggiò  in  Francia  e  in
          Germania; ritornato in Inghilterra, si dedicò all’interpretazione e alla diffusione del
          pensiero  di  Hegel.  Il  frutto  più  importante  dei  suoi  studi  è Il  segreto  di  Hegel

          (1865), in due volumi. L’interpretazione « di destra », teistica e conservatrice, che lo
          Stirling diede di Hegel, esercitò una funzione importante nella storia dell’idealismo
          nei paesi di lingua inglese. Polemizzò contro il positivismo in opere come Per ciò
          che  concerne  il  protoplasma  (1869)  e Darwinismo:  lavoratori  e  lavoro  (1893).
          Altre opere: Manuale introduttivo a Kant (1881), Che cosa è il pensiero? (1900).

          STIRNER (Kaspar SCHMIDT,  detto Max), filosofo tedesco (Bayreuth 1806 - Berlino
          1856). Nel 1844 lasciò l’insegnamento medio per dedicarsi agli studi e all’attività
          giornalistica. Morì in miseria. È uno dei rappresentanti più conosciuti della « sinistra
          »  hegeliana,  dalla  quale  in  seguito  si  staccò.  Nell’opera L’unico  (propriamente
          L’unico  e  la  sua  proprietà,  1845),  muovendo  dall’accettazione  delle  tesi  di
          Feuerbach  sul  carattere  antiumano  della  alienazione  religiosa,  conclude  con

          l’esaltazione di un individualismo e di un anarchismo esasperati. A suo giudizio, se
          si  colloca  al  posto  di  Dio  l’umanità  o  la  società,  come  ha  fatto  Feuerbach,
          l’alienazione non è superata: anche contro l’Umanesimo bisogna dunque affermare
          senza  compromessi  l’egoismo  assoluto  del  singolo,  per  il  quale  gli  altri  possono
          essere solo cose od oggetti, strumenti dell’affermazione di sé. Stirner, autore anche

          di  una Storia  della  reazione  (1852),  è  considerato  uno  dei  padri  spirituali
          dell’anarchismo moderno.  La sua concezione venne ampiamente criticata da  Marx
          nell’Ideologia Tedesca.
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