Page 806 - Dizionario di Filosofia
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produce  da  sé  le  proprie  rappresentazioni.  Nel  linguaggio  della  pedagogia,  dopo

          Rousseau,  ricorre  come  uno  stereotipo  l’espressione spontaneità  del  fanciullo,
          come  manifestazione  della  consapevolezza  che  quest’ultimo  non  è  un  oggetto  da
          plasmare,  ma  un  centro  di  libere  iniziative,  che  l’educazione  deve  aiutare  a
          realizzarsi e non reprimere. Nella filosofia idealistica, o almeno in certe versioni di
          essa, si insiste sulla spontaneità del soggetto, formula che significa che l’io, sia sul
          piano conoscitivo sia su quello pratico, è « causa di se stesso », cioè pensa e sceglie

          senza  subire  determinazioni  dall’esterno.  Heidegger  designa  come  spontaneità  la
          libertà fruita dall’uomo, che si identifica con la possibilità dell’autotrascendimento.
          Nel  linguaggio  dell’estetica  e  della  critica,  infine,  la  spontaneità  è  contrapposta
          all’imitazione  e  all’artificio,  che  presuppongono  ambedue  un  condizionamento ab
          extra dell’atto creativo.

          SPRANGER (Eduard), filosofo, pedagogista e psicologo tedesco (Grosslichterfelde,
          presso Berlino, 1882-Tubinga 1963). Allievo di Dilthey, fu a sua volta professore a
          Lipsia  (1911-1920),  a  Berlino  (1920-1946)  e  a  Tubinga  (1946-1963).  Il  suo
          pensiero  ha  come  temi  dominanti  la  difesa  dell’autonomia  metodologica  delle  «
          scienze  dello  spirito  »,  la  elaborazione  di  una  «  psicologia  della  struttura  »  che
          sfocia  in  una  tipologia  delle Lebensformen  («  forme  di  vita  »,  modi  di  essere

          caratteristici delle varie individualità umane), la costruzione di una « filosofia della
          cultura » tesa a cogliere criticamente il fondamento superindividuale dell’oggettività
          e  normatività  dei  valori.  Opere  principali: W. von  Humboldt e l’idea di umanità
          (1909), Forme di vita  (1914), Cultura ed educazione  (1919), Psicologia dell’età
          giovanile  (1924), Popolo, Stato, educazione  (1932), La concezione del mondo di
          Goethe (1933), Lo spirito proprio della scuola elementare (1955), La vita umana e
          i problemi dell’umanità (1963).

          STADIO (ARGOMENTO  DELLO). Il quarto degli argomenti contro il moto di Zenone di
          Elea, riferito piuttosto confusamente da Aristotele. Esso si fonda sull’osservazione
          che uno stesso mobile ha contemporaneamente due velocità diverse a seconda che si
          assuma  come  riferimento  un  sistema  in  quiete  o  un  sistema  in  moto.  Se  tale

          interpretazione,  peraltro  controversa,  è  esatta,  Zenone  avrebbe  così  scoperto  la
          relatività della velocità.
          STAMMLER  (Rudolf),  filosofo  tedesco  del  diritto  (Alsfeld,  Assia,  1856  -
          Wernigerode,  Sassonia  Prussiana,  1938).  Insegnò  alle  università  di  Marburgo,
          Giessen, Halle e Berlino. Appartenente alla scuola di Marburgo, applicò il metodo
          trascendentale kantiano alla sfera del diritto, teorizzando una sintesi a priori pratico-

          giuridica, nella quale la forma unifica il contenuto, costituito dal momento pratico-
          vitale (« economico »). Opere principali: Economia e diritto secondo la concezione
          marxistica della storia (1896), La dottrina del giusto diritto (1902), Teoria della
          scienza del diritto  (1911), Manuale di filosofia del diritto  (1922), Filosofia del
          diritto: problemi fondamentali (1928). Nel 1913 fondò il periodico Zeitschrift für

          Rechtsphilosophie  in  Lehre  und  Praxis  (Rivista  di  filosofia  del  diritto  nella
          dottrina e nella pratica).
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