Page 769 - Dizionario di Filosofia
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Pittaco,  Solone,  Cleobulo,  Chilone  e  Misone.  Gli  ultimi  tre  in  elenchi  successivi

          vennero  spesso  e  variamente  sostituiti  con  altri  personaggi,  a  seconda  delle
          preferenze  di  un  determinato  momento  culturale.  Il  patrimonio  gnomico  a  loro
          attribuito, che costituisce la più antica riflessione morale dei  Greci, si esprime in
          massime laconiche come « Conosci te stesso », « Niente di troppo », « Ottima cosa è
          la misura », ecc. che, secondo la tradizione, sarebbero state scolpite all’ingresso del
          tempio di Apollo Delfico.

          SHAFTESBURY  (Anthony  ASHLEY  COOPER,  3°  conte DI),  filosofo  inglese  (Londra
          1671 - Napoli 1713). Dopo un triennio trascorso viaggiando in Francia e in Italia
          entrò ai Comuni (1695) e poi alla camera dei lord. Tuttavia molto più che alla vita
          politica partecipò ai dibattiti culturali dell’epoca, soprattutto a quelli di argomento
          etico-religioso,  e  scrisse,  tra  l’altro,  nel  1708  la Lettera  sull’entusiasmo,  a

          proposito di manifestazioni di fanatismo religioso. Nel 1711, per motivi di salute, si
          trasferì a Napoli, dove rimase fino alla morte.
          I  suoi  scritti  più  significativi  sono  raccolti  in  tre  volumi  miscellanei  intitolati
          Caratteristiche degli uomini, dei costumi, delle opinioni, dei tempi* (1711). Per lo
          Shaftesbury  non  è  vero,  come  sostengono  i  tradizionalisti,  che  l’autonomia  della
          morale  rispetto  alla  religione  implichi  la  scomparsa  di  ogni  valido  criterio  di

          condotta. L’uomo è dotato di un « senso morale », di una facoltà di apprezzamento
          immediato,  che  guida  infallibilmente  le  sue  azioni.  La  riflessione  razionale  può
          chiarire a posteriori il significato delle scelte del senso morale, ma l’uomo immerso
          nella  vita  non  ha  bisogno  di  essa  per  distinguere  il  giusto  dall’ingiusto.  Il  senso
          morale  si  uniforma  immediatamente  nelle  sue  scelte  alle  leggi  dell’ordine  e
          dell’armonia che governano il mondo. Esso è una manifestazione del gusto* estetico
          e l’educazione morale è in primo luogo avviamento all’amore della bellezza: verità,

          bontà  e  bellezza  sono  diverse  facce  dello  stesso  valore.  Tali  motivi  del  pensiero
          dello  Shaftesbury ebbero notevole risonanza nella cultura illuministica e in quella
          romantica.
          Bibliogr.:  Characteristics  of  men,  manners,  opinions  and  times,  a  cura  di  J.  M.

          Robertson, 2 voll., Londra 1900; in italiano: Saggi morali, a cura di P. Casini, Bari
          1962; su  S.: The life, unpublished letters, and philosophical regimen of Anthony,
          earl of Shaftesbury, a cura di B. Rand, Londra 1900; L. Bandini, Shaftesbury, Bari
          1930; E. Cassirer, La rinascenza platonica e la scuola di Cambridge, Firenze 1947;
          J.  L.  e  L.B.  Hammond, Shaftesbury,  Harmondsworth  1939;  R.  L.  Brett, The third
          earl of Shaftesbury, a study in eighteenth century literary theory, Londra 1951.

          SIDGWICK (Henry), filosofo inglese (Skipton, Yorkshire, 1838 - Cambridge 1900). A
          Cambridge fu prima lettore al Trinity College (1859-1869) e dal 1883 titolare della
          cattedra di filosofia morale. Ottenne vasta rinomanza con la pubblicazione del suo
          capolavoro, Metodi dell’etica (1874), che contiene un esame sistematico di tutte le
          possibili fondazioni dell’etica e un’analisi acuta delle varie forme dell’utilitarismo*.

          Fu  uno  dei  fondatori  e  il  primo  presidente  (1882)  della  Society  for  Psychical
          Research (Società per la ricerca psichica). Altre opere: Lineamenti di una storia
          dell’etica  (1879), Principi  di  economia  politica  (1883), Campo  e  metodi  della
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