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maestri di Marco Aurelio, scrisse un’opera di morale in cinque libri, pubblicata per
la prima volta da Henri Estienne.
SESTO Empìrico, in gr. Séxtos ho Empeirikós, filosofo, astronomo e medico greco,
così soprannominato perché in medicina respingeva le costruzioni teoriche e
accettava come unica guida l’esperienza (II-III sec. d.C.). Nacque molto
probabilmente a Mitilene e visse ad Alessandria e ad Atene. È uno dei rappresentanti
più notevoli dell’ultimo scetticismo greco, che si ricollega direttamente alle tesi
classiche di Pirrone. Il suo pensiero filosofico è esposto in due opere, che sono
pervenute: Ipotiposi pirroniane (« lineamenti » o « schizzi » ispirati a Pirrone), in
tre libri, e Contro i matematici (Pròs mathēmatikús), in undici libri (i « matematici
» sono coloro che ammettono l’oggettività del contenuto insegnabile, in gr.
máthēma). In questa ultima, Sesto denuncia nei primi sei libri le pretese infondate
dei grammatici, dei maestri di retorica, degli studiosi di geometria, aritmetica,
astronomia e musica, e attacca poi negli altri cinque (Pròs dogmatikús) i « dogmatici
», cioè i sostenitori del fondamento oggettivo della logica, della fisica e dell’etica.
Secondo Sesto ogni ragionamento dimostrativo, e in particolare il sillogismo, poggia
su un « circolo vizioso » (la premessa include già surrettiziamente quello che poi
figura come conclusione); il concetto di causa è contraddittorio; la nozione della
divinità elaborata dalle varie filosofie implica numerose incongruenze, ecc. Per
conseguenza il solo atteggiamento coerente sta nell’accettare i dati immediati
dell’esperienza, restando sempre aperti alla ricerca e lasciandosi guidare solo dalle
esigenze della vita pratica. Poiché Sesto cita e discute quasi tutti i filosofi che lo
hanno preceduto, la sua opera è una fonte preziosa per la storia della filosofia greca.
Bibliogr.: In italiano: Schizzi pirroniani, a cura di O. Tescari, Bari 1926; su S. E.,
oltre ai testi contenuti nella bibliografia della voce scetticismo, sono da segnalare i
sgg.: P. Couissin, La critique du réalisme des concepts chez Sextus Empiricus, «
Revue d’histoire de la philosophie », 1927; W. Heintz, Studien zu Sextos Empirikos,
Königsberg 1932; R. M. Chisholm, Sextus Empiricus and modern empiricism, «
Philosophy of Science », 1941.
SETH PRINGLE-PATTISON (Andrew), filosofo scozzese (Edimburgo (1856 - Selkirk
1931). Insegnò logica e metafisica all’università di Edimburgo (1880-1883), a
Cardiff (1883-1887), a Saint Andrews (1887-1891) e infine di nuovo a Edimburgo
(1891-1923). Appartenente al neohegelismo inglese, si mosse entro una problematica
affine a quella di Bradley e di Bosanquet e tentò di far valere contro la totalità
dell’assoluto le esigenze del singolo come persona, approdando a una sua versione
dello spiritualismo teistico. Opere principali: Lo sviluppo da Kant a Hegel (1882),
Hegelismo e personalità (1887), Il posto dell’uomo nel cosmo (1897), L’idea di
Dio alla luce della recente filosofia (1917).
Sette sapienti o Sette savi o Sette saggi (in gr. hoi heptà sophói), cerchia di
personaggi vissuti fra il VII e il VI sec. a.C. ai quali fu attribuita in epoca successiva
la paternità di sentenze divenute patrimonio della saggezza popolare. Il primo elenco
dei Sette sapienti compare nel Protagora di Platone e annovera Talete, Biante,