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l’indagine fenomenologica dedicata da M. Scheler alla simpatia (nell’opera Essenza

          e  forme  della  simpatia*)  attribuisce  a  quest’ultima,  veicolo  della  scoperta  dei
          valori, una funzione fondamentale nella vita morale.
          SIMPLICIO, in gr. Simplíkios, filosofo greco, nato in Cilicia e vissuto nel VI sec. d.C.
          Formatosi  ad Alessandria  alla  scuola  di Ammonio,  figlio  di  Ermia,  e  a  quella  di

          Damaselo  ad Atene,  quando  Giustiniano  decretò  la  chiusura  della  scuola  d’Atene
          (529)  emigrò  in  Persia.  Tornò  in  Atene  nel  533  e,  non  potendo  riprendere
          l’insegnamento, si dedicò alla stesura di commenti, dei quali sono giunti a noi, oltre
          a quello del Manuale di Epitteto, alcuni di quelli dedicati alle opere di Aristotele
          (Sul cielo, Fisica, Dell’anima, Categorie). Il suo commento alla Fisica aristotelica
          in  particolare  è  una  fonte  di  primaria  importanza  per  la  conoscenza  del  pensiero
          antico.

          SINCATEGORÈMA  (gr. synkatēgórēma,  [voce]  che  significa  insieme  con  [altre]).
          Termine che non è, significante di per sé, ma che lo diventa solo in rapporto con
          altri. (Tali sono, per es., le preposizioni, le congiunzioni, ecc.)

          SINDÈRESI  (lat.  mediev. synderesis,  dal  gr. syntērēsis,  da syntērein,  osservare).
          Termine  impiegato  nella  teologia  morale  dagli  scolastici  per  designare  la  qualità
          naturale dell’anima a conoscere immediatamente i principi primi dell’azione morale.
          San Bonaventura e san Tommaso diedero le due fondamentali interpretazioni della
          sinderesi, cogliendola come momento della volontà il primo, trasferendola invece
          nella sfera della ragione pratica il secondo.

          SINÈSIO di Cirène, in gr. Synésios, filosofo, oratore e poeta greco (Cirene 370 circa
          - † 415 circa). Discepolo tra il 390 e il 395 in Alessandria di Ipatia, dalla quale fu
          iniziato  al  neoplatonismo,  nel  399  fu  incaricato  dai  suoi  concittadini  di
          un’ambasceria  presso  l’imperatore Arcadio  a  Costantinopoli,  dove  rimase  fino  al
          402. Tornato nel 405 nella sua città natale, s’impegnò nella lotta contro i nomadi del

          deseno e contro gli abusi dell’amministrazione imperiale, finché, odiato da molti per
          la sua attività pubblica, si ritirò a vivere a Tolemaide dove, contro la sua volontà e
          probabilmente senza neppure essere ancora battezzato, fu eletto vescovo nel 410. Il
          pensiero  di  Sinesio,  pervenutoci  attraverso  dieci Inni  (in  realtà  nove,  perché  il
          decimo  è  certamente  spurio)  in  dialetto  dorico,  la  sua  opera  principale,  è  un
          neoplatonismo fortemente contaminato da elementi di derivazione orientale, ermetica
          e cristiana, con tracce palesi di gnosticismo.

          SINGOLARE. Nella logica, si dice di un termine o di una proposizione denotante o
          concernente una realtà individuale, come ad es.: Aristotele fu un filosofo.
          SÌNOLO  (gr. sýnolon, tutto insieme). Presso Aristotele, la sostanza, in quanto unità
          composta di forma e materia.

          SINTÀTTICA. Nella terminologia introdotta da C. Morris, la scienza della relazione
          dei  segni  linguistici  fra  loro,  indipendentemente  dalle  relazioni  di  questi  con  gli
          oggetti designati e con gli interpreti. (V. SEMIOTICA.)
          SÌNTESI. In Kant, ogni atto di conoscenza, in quanto unificazione di rappresentazioni
          e, in genere, organizzazione e sistemazione del molteplice. (È questo anche oggi il
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