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senso più corrente del termine nel linguaggio filosofico.)
• Sintesi a priori, espressione che nella filosofia di Kant designa l’attività
dell’intelletto, il quale sulla base delle sue leggi (categorie) unifica il molteplice
fornito dall’esperienza entro le forme pure della sensibilità (spazio e tempo).
[Dalla sintesi a priori derivano i giudizi sintetici a priori, proposizioni proprie
della matematica e della fisica, fornite della novità e fecondità tipiche delle sintesi
empiriche e al tempo stesso dell’universalità e necessità dei giudizi analitici, cioè
dei giudizi fondati sulla pura compatibilità logica del soggetto con il predicato.
L’espressione è anche tipica del linguaggio del Croce, che allude con essa tanto
all’unità della filosofia con la storia (universale concreto), quanto all’unità dialettica
degli opposti che si realizza perennemente nella vita dello spirito.]
• Nella dialettica idealistica, il superamento dell’antitesi in un momento più
comprensivo, che realizza la conciliazione degli opposti. (Hegel tuttavia, a
differenza dei suoi interpreti italiani e francesi, usava per esprimere il concetto i
termini tedeschi equivalenti a « unità » e « identità ».)
SINTÈTICO. Nel linguaggio di Kant giudizio sintetico è quello il cui predicato non è
contenuto nel concetto del soggetto e non è perciò da questo analiticamente
deducibile.
• Giudizio sintetico a priori, per Kant il giudizio sintetico che si costituisce sul solo
fondamento delle intuizioni pure e delle categorie, senza alcun ricorso all’esperienza
(tali sono per lui i giudizi della matematica e della fisica pura). [V. anche SINTESI.] •
Metodo sintetico, quello che procede dalle proposizioni più semplici o generali alle
più complesse o determinate, in contrapposizione al metodo analitico che procede
regressivamente dal tutto alle parti o dalle conseguenze ai principi. (V. ANALITICO.)
SIRIANO, in gr. Syrianós, filosofo greco (Alessandria 380 d.C. circa - Atene 438
circa). Intorno al 431 diresse la scuola di Atene, nella quale ebbe come scolaro
Proclo. Nel suo platonismo si innestano influssi orientali e motivi della tradizione
orfico-pitagorica. Il suo sistema delle ipostasi comprende cinque gradi di realtà:
l’essere assolutamente trascendente e inconoscibile; il mondo divino intelligibile;
l’anima volta al mondo ideale e quella compromessa con la materia; il mondo
corporeo. Di lui restano due Commentari, uno a quattro libri della Metafisica di
Aristotele e uno a due trattati del retore Ermogene.
SISTEMA. Per Kant il sistema come unità organica di tutte le conoscenze costituisce
un « ideale » che la ragione umana non può mai completamente adeguare.
L’idealismo classico tedesco ha per parte sua insistito sulla natura intrinsecamente
sistematica della filosofia. Hegel in particolare afferma che « una filosofia senza
sistema non può essere niente di scientifico » e osserva che molte opere dette
filosofiche si riducono di fatto, per la loro asistematicità, a mera espressione « di
pareri e di opinioni ». Nello stesso passo della Enciclopedia il filosofo tedesco
critica l’uso restrittivo e negativo che del termine « système » hanno fatto gli
illuministi francesi. Per questi (per Diderot e D’Alembert in particolare) « l’esprit
de système » dà luogo da un lato alla costruzione di architetture immaginose e di
simmetrie solo verbali e dall’altro induce alla colpevole disattenzione per quegli