Page 755 - Dizionario di Filosofia
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Sulla filosofia della scienza e la sua problematica attuale si veda il saggio di G.
Giorello nella I parte di questo Dizionario.
SCOLARCA o SCOLARCO (gr. scholárchēs). Nell’antica Grecia, chi era a capo di una
scuola filosofica.
SCOLÀSTICA. Il pensiero teologico e filosofico del medioevo cristiano. Nei primi
secoli del medioevo veniva chiamato scholasticus l’insegnante delle sette arti
liberali ordinate nel trivio* e nel quadrivio*. Con lo stesso termine generale fu
designato più tardi il maestro di filosofia o di teologia nelle scuole dei conventi e
delle cattedrali e in seguito nelle università. Il metodo di insegnamento comprendeva
letture (lectiones) di testi accreditati e discussioni (disputationes), condotte
adducendo tutte le citazioni (auctoritates) e tutti gli argomenti possibili, favorevoli e
contrari alla tesi proposta. La letteratura filosofico-teologica della scolastica è fatta
quindi prevalentemente di commentari a testi e di raccolte di quaestiones. Ma
l’esigenza didattica non incideva solo su questo aspetto formale della scolastica.
L’insegnamento filosofico mirava a portare alla comprensione della verità rivelata i
« chierici » che frequentavano le scuole. Un tale compito non poteva essere assolto
con una ricerca individuale, gravida di rischi e aperta a esiti imprevedibili. Esisteva
in primo luogo una tradizione, alla quale ci si doveva costantemente richiamare, ed
esisteva la Chiesa, depositaria di questa tradizione e illuminata discriminatrice della
verità e dell’errore. La ricerca si venne a configurare necessariamente in una tale
prospettiva come un lavoro guidato, al quale collaboravano i dotti, la gerarchia
ecclesiastica e le voci autorevoli emergenti dal passato. In quanto il suo compito era
solo quello di aiutare a comprendere la verità rivelata, la filosofia era considerata «
ancella della teologia ». Anche gli strumenti intellettuali usati dalla scolastica per
tale comprensione erano derivati dalla tradizione, e in particolare dal pensiero
greco. Essi subirono naturalmente un processo di cristianizzazione che li allontanò
spesso sensibilmente dalla loro forma originaria. Irrobustita da questa disinvolta
appropriazione del passato, la scolastica giunse così, nel momento più alto della sua
storia, a sintesi originali e a costruzioni di maestosa complessità (le Somme). Il
quadro sopra delineato non deve far pensare però a un panorama culturale piatto e
uniforme. Il problema fondamentale era comune e i punti fermi dell’ortodossia
restavano abbastanza saldi per tutti, ma ciò non escludeva 1’esistenza di lotte e di
discussioni, di contrasti e di polemiche. Sotto questo profilo la scolastica si presenta
anzi nel suo complesso come uno dei movimenti intellettuali più fervidi di tutta la
storia del pensiero occidentale. La sua evoluzione viene periodizzata in rapporto
all’emergere di problemi e di indirizzi diversi, connessi per lo più con
l’introduzione nella cultura medievale di nuovi elementi del patrimonio filosofico
dell’antichità.
• Alta scolastica o scolastica dell’alto medioevo (secc. IX-XII). Il primo testo della
scolastica, in cui emerge la personadi Scoto Eriugena, è caratterizzato
prevalentemente dall’interesse per la logica, anche perché le fonti classiche allora