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all’ambito delle scienze umane. Altro fatto di primaria importanza è nell’età
contemporanea il rapporto tra scienza e tecnica. Se sussiste la distinzione tra la
finalità puramente teoretica della scienza e la finalità pratica della tecnica, l’idea
stessa che la scienza sia uno strumento di conoscenza capace di trasformare i
rapporti dell’uomo con la natura comporta come conseguenza la difficoltà di
separare nettamente la scienza dalla tecnica, al di là di catalogazioni di comodo. Non
solo l’applicazione tecnica di principi scientifici porta infatti a verificare in sede
sperimentale la fondatezza delle ipotesi scientifiche, ma, per altro verso, la tecnica
porta a scoprire verità teoriche di estrema rilevanza. Del resto nei diversi campi
della ricerca scientifica il rapporto si pone di necessità in modi diversi, che sono
strettamente connessi con i metodi e il livello delle conoscenze raggiunte, e alla
coscienza comune il divario, non a torto, si presenta perciò piuttosto come una sorta
di dualismo tra scienza pura (o fondamentale) e scienza applicata.
• La classificazione delle scienze. Il problema della classificazione delle scienze
può essere affrontato con il progetto ambizioso di individuare una volta per tutte i
loro rapporti di dipendenza e di correlazione, o con quello meno impegnativo di
fornire una tabella provvisoria, costruita sulla base di alcuni caratteri assunti come
rilevanti (l’oggetto, il metodo, ecc.). Del primo tipo di sistemazione esistono esempi
classici, come quelli offerti da Aristotele, da F. Bacone e da Comte. La
classificazione proposta da Ampère nel 1834 parte dalla biforcazione fondamentale
di scienze noologiche (o dello spirito) e scienze cosmologiche (o della natura) e
individua ben 512 discipline. La distinzione fra scienze della natura, che mirano a «
conoscere », o a « descrivere », o a « determinare leggi », e scienze dello spirito,
che tendono a « comprendere » dall’interno, è presente in Du Bois-Reymond,
Dilthey, Windelband, Rickert, ecc. M. Weber designava il suo tipo di indagine
sociologica verstehende Soziologie, « sociologia che comprende », per sottolineare
la natura di scienza storica rispetto alla sociologia positivistica, impostata
naturalisticamente sulla ricerca delle leggi di esistenza e di sviluppo della società.
Un altro criterio di classificazione è quello che assume come discriminante il
diverso grado di formalizzazione. Così Comte distingueva le scienze in « astratte » e
« concrete » e Spencer sulla stessa linea in « astratte » (logica e matematica), «
astratto-concrete » (meccanica, fisica e chimica), e « concrete » (astronomia,
mineralogia, geologia, biologia, psicologia, sociologia). La separazione delle
scienze puramente « formali », come la logica, includenti solo proposizioni
tautologiche e senza riferimento ad alcuna realtà determinata, dalle scienze « reali »,
accolta dal neopositivismo (per es. da Carnap), deriva da una proposta di
classificazione di Wundt. Con minori pretese di rigore e di definitività altri muovono
dalla fondamentale tripartizione delle scienze in « deduttive » (logica, matematica,
geometria), « sperimentali » (fisica, chimica, biologia e simili) e « classificatorio-
descrittive » (zoologia, botanica, geografia e simili).
È facile rendersi conto del fatto che ogni classificazione fissa provvisoriamente
separazioni fluide e competenze sottoposte continuamente a revisione. La
distribuzione dei compiti è spesso sconvolta da sviluppi impensati dell’indagine e