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essere accolte come provvisori tentativi e fallibili congetture e la superiorità critica

          dello scienziato sta proprio nel tirare tutte le conseguenze dall’accettazione di un tale
          limite, fino all’affermazione, solo in apparenza paradossale, che la ricerca non mira
          a confermare le anticipazioni, ma piuttosto a dimostrarne la falsità (K. Popper).
          Ma,  a  prescindere  dai  giudizi  di  valore,  sussiste  oggi  un  accordo  sostanziale  sui
          principi a cui si ispira di fatto ogni ricerca condotta scientificamente. C’è alla base
          del metodo una scelta preliminare, che consiste nella decisione di attenersi ai fatti e

          di  sottomettere  ogni  anticipazione  al  controllo  dell’esperienza  (positività).  La
          traduzione  in pratica  in  questa  opzione  fondamentale  implica  l’adozione  di  tre
          principi  generali: a)  il principio  di  revisibilità,  che  riconosce  che  la  scienza  è
          essenzialmente un processo autocorrettivo e che nessuna sua proposizione, comprese
          quelle relative alle nozioni di base e compresi i principi stessi del metodo, è data
          per  definitivamente  accertata; b)  il principio  di  dualità,  che  fissa  il  rapporto  di
          interdipendenza fra momento dell’osservazione e della sperimentazione e momento

          dell’elaborazione razionale dei dati; c) il principio di tecnicità, in forza del quale il
          progresso della conoscenza scientifica non è separabile da quello dei mezzi tecnici,
          in particolare degli strumenti necessari alla sperimentazione.
          L’applicazione di tali principi comporta quattro momenti essenziali della ricerca: 1.
          la  situazione  problematica,  costituita  di  solito  da  un  fatto  non  riconducibile
          nell’ambito  di  un’interpretazione  dei  fenomeni  affini  già  stabilita  con  ragionevole

          certezza;  2.  l’enunciazione  di  un’ipotesi  suscettibile  di  sciogliere  il  nodo  e  di
          inglobare in una nuova interpretazione unitaria anche il fatto prima irriducibile; 3. la
          verifica  dell’ipotesi;  4.  l’integrazione  dell’ipotesi  verificata  nella  situazione  di
          partenza. Il quarto momento, spesso il più importante di tutti, si realizza solo quando
          l’ipotesi viene confermata dalla verifica effettuata nel terzo momento; se invece tale
          verifica fallisce, il processo ritorna al punto di partenza ed è rimesso in moto dalla
          formulazione di una nuova anticipazione.

          Mentre  la  determinazione  aprioristica  del  metodo  della  scienza  e  dei  limiti  di
          competenza  di  questa  è  stato  in  Italia  uno  dei  caratteri  negativi  della  filosofia
          idealistica, alla filosofia della scienza nella cultura contemporanea è riconosciuto
          pieno diritto di esistenza, nella misura in cui tale denominazione tradizionale designi
          un  indirizzo  di  ricerca  fondato  su  basi  interdisciplinari  e  ispirato  anch’esso  al

          principio generale di apertura all’esperienza.
          Bibliogr.:  Data  la  vastità  e  la  complessità  dei  problemi  che  sono  implicati  nel
          concetto di scienza in generale, ci limitiamo a indicare alcuni strumenti che possono
          essere  utilmente  consultati,  per  una  più  ampia  trattazione.  Aa.  Vv., Histoire  des
          sciences,  «  Encyclopédie  de  la  Pléiade  »,  Parigi  1957; Histoire  générale  des
          sciences, a cura di R. Taton, 4 voll., Parigi 1957-1964; Storia delle scienze, diretta

          da N. Abbagnano, 4 voll., Torino 1962; Storia della scienza, a cura di M. Daumas, 2
          voll.,  Bari  1969;  L.  Geymonat  e  altri  studiosi, Storia  del  pensiero  filosofico  e
          scientifico, 6 voll., Milano 1970-1972.
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