Page 740 - Dizionario di Filosofia
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problemi  più  aspri  del  nostro  tempo.  La  sua  fecondità  creativa  continuò  a  ritmo
          prodigioso,  con  opere  teatrali  e  romanzi,  oltre  a  numerosi  saggi  tra  i  quali  hanno
          avuto  particolare  risonanza L’esistenzialismo è un umanesimo  (1946), Riflessioni
          sulla questione ebraica (1947), Baudelaire (1947), oltre a quelli raccolti nelle tre
          serie delle Situazioni (1947-1949). Nel 1960 Sartre è tornato alla filosofia in senso
          stretto con il primo volume della Critica della ragione dialettica, seguito dal saggio

          sulla Trascendenza  dell’ego  (1965).  Frattanto  ha  pubblicato  il  primo  volume  di
          un’autobiografia (Le parole, 1964) e ha continuato la pubblicazione delle Situazioni
          (IV, V, VI, 1964; VII, 1965). Nel 1964 ha rifiutato il premio Nobel per la letteratura.
          L’ultima sua opera di grande impegno è dedicata a Flaubert, L’idiot de famille (2
          voll., Parigi, 1972).
          L’esistenzialismo di Sartre, che utilizza il metodo fenomenologico e si ricollega alla
          heideggeriana  «  rinascita  della  metafisica  »,  è  essenzialmente  una  filosofia  della

          libertà. L’uomo deve rinunziare a garanzie di comodo, come quelle che si fondano
          sull’idea di essere inserito in un piano provvidenziale, o in un ordine razionale, o in
          una serie di accadimenti necessari. Egli, « essendo condannato a essere libero, porta
          il peso del mondo tutto intero sulle sue spalle » ed è totalmente responsabile della
          realtà storica e di se stesso. Perfino della « fatticità » irriducibile (per es., del mio
          essere venuto al mondo) sono responsabile, in quanto io mi metto in rapporto con

          essa secondo un mio progetto, la accetto o la respingo, e quindi in qualche modo « la
          scelgo ». Questa filosofia della libertà si fonda su una ontologia, esposta con rigore
          minuzioso nell’Essere e il nulla: la coscienza è il « per sé », cioè l’essere che si fa
          presente  a  se  stesso,  negazione  assoluta  dell’«  in  sé  »,  che  è  l’essente  bruto  e
          compatto.  Il  «  per  sé  »  si  afferma  «  nientificando  »  tendenze,  predisposizioni  e
          abitudini e prendendo coscienza di se stesso nel sentimento di angoscia suscitato da
          tale potere di decisione assoluta. Questa struttura dell’essere spiega anche perché nei

          vari  progetti  aventi  come  fine  o  la  conoscenza  dell’altro,  o  la  realizzazione  dei
          valori,  o  l’identificazione  con  Tessere,  l’esperienza  fondamentale  sia  quella  del
          fallimento  e  dello  scacco.  Gli  uomini  che  si  sottraggono  alla  vertigine  di  questa
          condizione  integrandosi  in  un  sistema  di  valori  assunti  per  certi  e  divenendo  «
          coscienze  soddisfatte  »  sono  per  Sartre salauds, « sporcaccioni ».  L’impegno più
          arduo di Sartre, come uomo e come pensatore, sta tuttavia nel sottrarre la libertà così

          intesa alla tentazione narcisistica della pura disponibilità e dell’« atto gratuito ». In
          realtà  la  mia  scelta  coinvolge  sempre  altri  uomini:  se  resta  vero  che  la  libertà  è
          incompatibile con ogni forma di necessità storica, è anche vero tuttavia che essa si
          estrinseca nelle condizioni offerte dalle totalità sociali particolari e specifiche di un
          determinato paese e di un determinato momento. Dall’esigenza di mettere alla prova
          la  filosofia  della  libertà,  cimentandola  con  la  dialettica  «  totalizzante  »  di  tipo
          hegelianomarxistico,  è  nata  la Critica  della  ragione  dialettica.  Sul  piano  delle

          scelte  pratiche,  d’altra  parte,  il  filosofo  non  può  non  sposare  la  causa  del
          proletariato  rivoluzionario,  pur  mantenendo  la  propria  autonomia  intellettuale
          rispetto a ogni ideologia di partito.
          Bibliogr.: In italiano sono tradotte, oltre alle opere letterarie e teatrali, le seguenti
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