Page 724 - Dizionario di Filosofia
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sull’ordinamento  delle  statistiche  civili  (1827-1830), Della  suprema  economia

          dell’umano sapere  (1828), Vedute  fondamentali  sull’arte  logica  (1832), Vedute
          eminenti  per  amministrare  l’economia  suprema  dell’incivilimento  (1834);  uscite
          postume: Ricerche sulla validità dei giudizi del pubblico a discernere il vero dal
          falso (1836), Della vita degli Stati (1845), Diritto naturale politico (1845).

          Bibliogr.: Opere, a cura di E. Sestan, Milano-Napoli 1957; su R.: C. Cantù, G. D.
          Romagnosi, Torino 1861; G. Ferrari, La mente di G. D. Romagnosi, Milano 1869;
          A.  Norsa, Il  pensiero  filosofico  di  G.  D.  Romagnosi,  Milano  1930;  A.  Levi,
          Romagnosi, Roma 1935; M. Barllari, Il diritto pubblico del Romagnosi, Bari 1936;
          G. A. Belloni, Saggi sul Romagnosi, Milano 1940; A. Dentone, Il problema morale
          in Romagnosi e Cattaneo, Milano 1968.

          ROMANTICISMO. L’aggettivo romantic, già in uso nell’inglese della fine del XVII sec.
          con il significato « romanzesco », cominciò fin dai XVIII sec. nella stessa Inghilterra
          ad  assumere il  significato  di  medievale,  gotico,  in  contrapposizione  con  classico,
          antico.  Passato  nella  lingua  tedesca,  fu  assunto  da  Herder  come  sinonimo  di  «
          medievale  »  e  divenne  il  simbolo  della  battaglia  per  una  nuova  cultura,  che
          affondasse le sue radici appunto in tale momento di ogni singola storia nazionale.

          Tuttavia,  per  la  sua  stessa  complessità  e  per  la  vastità  dell’area  che  venne  a
          investire,  non  è  possibile  stringere  nel  giro  di  una  definizione  compendiosa  il
          significato  del  termine Romanticismo e connotare tutte le implicazioni di gusto, di
          sensibilità, di orientamento intellettuale che ne arricchiscono la risonanza.  D’altra
          parte  la  difficoltà  di  fissare  con  nettezza  i  limiti  temporali  del  movimento  e
          l’inevitabile scoperta di anticipazioni e di persistenze del gusto e della concezione
          romantica  della  vita  hanno  resa  necessaria  l’introduzione  di  nozioni  come  «

          preromanticismo », « protoromanticismo », « tardo romanticismo », « romanticismo
          decadente  »,  le  quali  peraltro  non  vengono  applicate  con  il  solo  scopo  di  ben
          periodizzare  il  lungo  arco  storico.  Distinguere,  con  il  Croce,  un  «  Romanticismo
          teoretico e speculativo », legittima e feconda rivolta contro l’accademismo letterario
          e  l’intellettualismo  filosofico  dominanti  nell’età  illuministica,  dal  Romanticismo

          sentimentale  e  morale,  definendo  negativamente  quest’ultimo,  è  anch’essa  una
          proposta  che  irrigidisce  anziché  chiarire  i  termini  del  problema.  E  la
          contrapposizione dello « storicismo » romantico al « razionalismo » illuministico,
          dalla  quale  tradizionalmente  si  muove  per  caratterizzare  la  nuova  concezione
          dell’uomo  e  del  mondo,  rischia  di  mettere  troppo  in  ombra  quegli  aspetti,  pure
          essenziali, per i quali il Romanticismo si presenta come erede legittimo della cultura
          del Settecento e, in particolare, della sua innegabile passione per la ricerca storica
          (Hume,  Robertson,  Gibbon).  Certo,  la  rivalutazione  del  passato  e  la pietas per le

          tradizioni,  il  privilegio  attribuito  alla  coscienza  popolare  di  essere  depositaria  di
          un’antica e sotterranea sapienza, la rivendicazione del sentimento contro la ragione,
          la riscoperta dei valori religiosi al di là della sbrigativa liquidazione « libertina » e
          razionalistica,  l’esaltazione  della  fantasia  contro  il  freddo  e  impotente
          intellettualismo, l’affermata superiorità della poesia come illuminazione sull’arido e

          improduttivo  raziocinare  della  prosa  sono  atteggiamenti  intellettuali  e  morali  che
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