Page 716 - Dizionario di Filosofia
P. 716

della Riforma). A quest’epoca Lutero non intendeva ancora ribellarsi all’autorità del

          papa,  ma  semplicemente  proclamare  la  necessità  di  una reformatio  Ecclesiae  («
          riforma della Chiesa ») contro gli abusi del clero, ecc. Il processo di distacco di
          Lutero da Roma, sancito definitivamente nel 1520 quando diede alle fiamme la bolla
          con cui Leone X l’aveva scomunicato, si protrasse per circa due anni e culminò nel
          momento  in  cui  l’ex  monaco  agostiniano  giunse  a  negare  alla  Chiesa  l’autorità
          d’interpretare  le  Sacre  Scritture.  Ciò  non  implicava  affatto,  come  poi  si  volle

          sostenere, che Lutero introducesse il principio del « libero esame », cioè della libera
          interpretazione  della  Bibbia;  ma  significava  che  Lutero  indicava  come  di  per  sé
          evidente il significato vero delle Scritture per gli illuminati dallo Spirito. Quel suo
          richiamarsi  costante  alle  Scritture  contro  la  gerarchia  ecclesiastica,  quel  suo
          contrapporre  alla  scolastica  la  teologia  di  san  Paolo  o  di  sant’Agostino  lo
          avvicinavano agli erasmiani; ma tutto il suo atteggiamento spirituale era agli antipodi
          da  quello  degli  umanisti,  e  si  risolveva  in  una  negazione  di  qualsiasi  capacità

          dell’uomo di operare il bene, in una riaffermazione radicale della corruzione della
          natura umana in conseguenza del peccato originale. Ciò non impedì che il movimento
          iniziato  da  Lutero,  proprio  perché  corrispondente  a  un’aspettazione  universale  di
          rinnovamento  religioso  ed  ecclesiastico,  si  innestasse  e  si  mescolasse  variamente
          con  le  preesistenti  tendenze  dell’umanesimo  religioso  europeo.  Lutero  ebbe  così
          l’appoggio  di  tutto  un  gruppo  di  teologi  umanisti,  che  in  parte  condizionarono  il

          successivo sviluppo dottrinale della Riforma; tra essi, Melantone; Ulrich von Hutten,
          che assicurò a Lutero l’appoggio dei cavalieri renani e svevi; lo stesso Erasmo, che
          procurò  a  Lutero  la  protezione  dell’elettore  Federico  di  Sassonia  (ma  presto  tra
          Lutero ed Erasmo si sarebbe verificata la rottura, sulla questione del libero arbitrio,
          negato dal teologo tedesco). Fu proprio l’appoggio di alcuni principi tedeschi che
          incominciò a mostrarsi decisivo per le sorti della Riforma. A tale protezione politica
          dei principi fece riscontro il progressivo costituirsi del luteranesimo in Chiesa. Con

          una  gerarchia  ecclesiastica,  sorta  nonostante  la  proclamazione  del  principio
          rivoluzionario del sacerdozio universale dei fedeli. Così la Chiesa luterana cominciò
          a guardare con sospetto e poi a combattere le altre correnti della Riforma che erano
          rapidamente pullulate, dopo la prima e decisiva rottura con Roma attuata da Lutero.
          Thomas  Münzer,  che  aveva  creato  le  prime  comunità  di  anabattisti  largamente

          diffusesi tra i contadini tedeschi e percorse da aneliti di ribellione contro i principi
          (guerra  dei  contadini,  1524-1525),  fu  combattuto  e  perseguitato  con  tutti  i  suoi
          seguaci dai principi tedeschi, sollecitati da Lutero a una sanguinosa repressione.
          Intanto,  la  Riforma  luterana  faceva  proseliti  e  suscitava  nuove  forze  innovatrici
          anche in Svizzera. A Zurigo nel 1525 e a Berna nel 1528 si affermava la Riforma di
          Ulrich Zwingli, umanista di fama, il quale radicalizzava le tesi luterane, rifiutando
          l’idea  stessa  di  sacramento  e  semplificando  al  massimo  la  liturgia.  Nel  1529
          Ecolampadio,  contro  i  cattolici  e  la  stessa  autorità  di  Erasmo,  rimasto  fedele  a

          Roma, introdusse a Basilea lo zwinglianesimo, che si estese poi anche a Strasburgo
          per  opera  di  Bucero.  Ma  i  rapporti  tra  zwingliani  o  sacramentari  e  luterani  «
          ortodossi » furono subito molto diffìcili: quando alcuni principi tedeschi, capeggiati
   711   712   713   714   715   716   717   718   719   720   721