Page 714 - Dizionario di Filosofia
P. 714

opere destinate a costituire una Storia della scienza e del pensiero scientifico.

          RICETTIVITÀ  o RECETTIVITÀ.  La  condizione  di  passività  nella  conoscenza.  (Kant
          contrappone la ricettività dei sensi alla spontaneità dell’intelletto.)
          RICKERT (Heinrich), filosofo tedesco (Danzica 1863 -  Heidelberg 1936). Allievo

          del  Windelband,  gli  succedette  (1915)  nell’università  di  Heidelberg  e  nella
          direzione  della  scuola  di  Baden*.  Polemizzò  contro  le  correnti  vitalistiche  e
          irrazionalistiche a lui contemporanee, tenendo fermo il concetto della filosofia come
          giudizio  critico  sulla  realtà,  fondato  su  un  sistema  di  valori.  Opere  principali:
          L’oggetto della conoscenza  (1892), I  limiti  della  formazione  del  concetto  nella
          scienza  della  natura  (1896-1902), Sistema  di  filosofia  (1921), La  logica  del
          predicato  e  il  problema  dell’ontologia  (1930), Immediatezza  e  significazione

          (postuma, 1939).
          Bibliogr.:  F.  Federici, La  filosofia  dei  valori  di  H.  Rickert,  Firenze  1933;  G.
          Ramming, Karl  Jaspers  und  H.  Rickert,  Berna  1948;  H.  Seidel, Wert  und
          Wirlichkeit in der Philosophie H. Rickerts, Bonn 1968.

          RICOEUR (Paul), filosofo francese (Valence, Drôme, 1913). Professore alla Sorbona
          e  dal  1965  alla  facoltà  di  lettere  di  Nanterre,  nelle  sue  ricerche,  dedicate
          prevalentemente  al  problema  della  volontà,  segue  un  metodo  che  unisce  l’analisi
          critica  alla  descrizione  fenomenologica.  Nell’opera Il volontario e l’involontario
          (1950)  è  proposta  una  fisiologia  della  volontà,  mentre Finitudine  e  colpevolezza

          (1960) contiene una vera e propria etica, fondata su una metafisica del volere. Nel
          1965  ha  pubblicato Dell’interpretazione.  Saggio  su  Freud.  Diffusore  in  Francia
          delle  correnti  più  vive  della  moderna  filosofia  tedesca  (fenomenologia  ed
          esistenzialismo), è stato ed è fra i collaboratori più assidui della rivista Esprit.
          RICONOSCIMENTO.  In  Kant sintesi  del  riconoscimento  (in  ted. Anerkennung)  nel

          concetto, la forma più alta dell’attività sintetica della mente, mentre la più bassa è la
          sintesi dell’apprensione delle sensazioni nell’intuizione, seguita dalla riproduzione
          nell’immaginazione.
          RIDUZIONE.  Nella  logica, riduzione all’assurdo  (in  gr. eis adýnaton apagōge), v.
          APAGOGE. • Riduzione fenomenologica, altro modo con cui Husserl designa l’EPOCHÈ.
          (V. anche HUSSERL.)

          RIEMANN (Bernhard), matematico tedesco (Breselenz, Hannover, 1826 - Selasca, sul
          Lago  Maggiore,  1866).  Dopo  essersi  dedicato  a  problemi  di  teologia  studiò
          matematica  all’università  di  Gottinga,  dove  ebbe  come  maestro  C.  F.  Gauss,  e
          successivamente a  Berlino, sotto la guida di  C.  Jacobi e di  J.  Steiner.  Professore

          all’università di  Gottinga nel 1857, due anni dopo succedette a  G.  Dirichlet nella
          cattedra di matematiche superiori. Nel 1851 presentò una tesi, Fondamenti di una
          teoria  generale  delle  funzioni  di  variabile  complessa,  nella  quale  introdusse  le
          superfici che oggi portano il suo nome; in tale scritto si occupò inoltre delle funzioni
          a più valori. I suoi studi dedicati alle relazioni tra la teoria delle funzioni e la teoria
          delle  superfici  costituiscono  i  primi  fondamenti  della  topologia.  Nel  suo  trattato
          Sulle ipotesi che sono alla base della geometria (1854), sviluppò la concezione di
   709   710   711   712   713   714   715   716   717   718   719