Page 715 - Dizionario di Filosofia
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una  geometria  ellittica  basata  sul  postulato  che,  per  un  punto,  non  è  possibile

          condurre alcuna retta parallela a una retta assegnata. Riemann è considerato uno dei
          più grandi matematici di tutti i tempi.
          Bibliogr.:  Gesammelte mathematische  Werke und wissenschaftlicher  Nachlass, a
          cura di H. Weber, Lipsia 1876; ne esiste una traduzione francese a cura di L. Langel,

          Parigi 1968. Su R.: F. Klein, Riemann und seine Bedeutung für die Entwicklung der
          modernen Mathematik, Lipsia 1894 (trad. it. in « Annali di matematica », 1895).
          RIFLESSIONE. Nel linguaggio filosofico il termine venne inizialmente introdotto dalla
          scolastica  nel  significato  di  autoconoscenza  dell’intelletto  conseguita  mediante
          l’introspezione. Locke, indicando le fonti del sapere umano, distingue la sensazione
          dalla  riflessione,  attraverso  la  quale  ultima  diventano  oggetto  della  mente  le  sue

          stesse  operazioni  (il  pensare,  il  dubitare,  il  credere,  ecc.).  Come  equivalente  di
          riflessione  viene  perciò  usata,  in  particolare  nella  tradizione  empiristica,
          l’espressione « senso interno ». La « riflessione trascendentale » di Kant introduce
          alla concezione hegeliana della « riflessione razionale », che non solo porta alla luce
          ciò su cui verte l’indagine, ma al tempo stesso lo produce. La funzione di svelamento
          della  natura  profonda  della  realtà,  attraverso  l’unità  di  soggetto  e  di  oggetto

          realizzata  nell’atto  riflessivo,  è  affermata  anche  da  Bergson,  per  il  quale  è  nella
          riflessione che si realizza l’esperienza della durata*. Husserl distingue la riflessione
          come  «  percezione  immanente  »,  o  autocoscienza  immediata,  dalla  percezione
          fenomenologica,  che  presuppone  l’operazione  della  «  messa  in  parentesi  »  del
          mondo in quanto esistenza. L’uso del termine continua a oscillare fra i due significati
          di « autocoscienza immediata » e di « considerazione critica delle operazioni della
          mente ».

          RIFLESSIVO. Si dice di un metodo di analisi filosofica teorizzato da Fichte e ripreso
          da  molti  altri  pensatori,  consistente  nell’analizzare  un  contenuto  particolare  della
          coscienza, per poi elevarsi alla determinazione delle sue condizioni universali.

          RIFLETTENTE.  Nel  linguaggio  di  Kant,  il giudizio riflettente  e  l’operazione  della
          facoltà di giudicare che non costituisce l’oggetto, già dato, ma si limita a riflettere su
          di esso per valutarlo secondo un criterio soggettivo. (Giudizi riflettenti sono quello
          estetico e quello teleologico. Il giudizio che costituisce l’oggetto, sussumendo i dati
          dell’intuizione sotto le categorie, è detto da Kant determinante.)
          RIFORMA. Movimento religioso del XVI sec. conclusosi con il distacco dalla Chiesa

          di Roma delle Chiese e delle comunioni protestanti o riformate.
          Le vicende della Riforma sono inizialmente compendiate negli avvenimenti personali
          e spirituali di un monaco agostiniano nato nella città sassone di Eisleben nel 1483.
          Martin Lutero. Spirito inquieto, egli aveva scoperto nella Lettera ai Romani di san
          Paolo  il  testo  che,  fondando  la  salvezza  sulla  fede,  doveva  diventare  la  base
          teologlca, morale e mistica di tutte le Chiese riformate. In origine Lutero si servì del

          principio della salvezza sola fide (per la sola fede) specialmente per combattere la
          predicazione e la vendita delle indulgenze: egli espose le sue teorie in novantacinque
          tesi affisse alla porta della cattedrale di Wittenberg (31 ottobre 1517: data d’inizio
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