Page 706 - Dizionario di Filosofia
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meccanico  o  elettromagnetico,  può  porre  in  evidenza  questo  tipo  di  moto:  il

          principio  classico  di  relatività  affermava  la  stessa  cosa,  ma  limitatamente  ai
          fenomeni meccanici.] 2. la luce si propaga nel vuoto con velocità costante in tutte le
          direzioni,  indipendentemente  dalle  condizioni  di  moto  della  sorgente  e
          dell’osservatore.  Questo  secondo  principio  è  in  contrasto  con  la  legge  di
          composizione  delle  velocità  dedotta  dalle  trasformazioni  di  Galileo:  in  fisica
          classica  si  trova  infatti  che  la  velocità  di  un  punto  materiale  varia  al  variare  del

          sistema  inerziale  in  cui  si  effettua  la  misura.  Occorre  dunque  sostituire  alle
          trasformazioni di Galileo delle altre trasformazioni che soddisfino il postulato della
          costanza  della  velocità  della  luce c.  Ne  segue  che  il  valore c  è  una  costante
          universale, ha cioè lo stesso valore per tutti i sistemi di riferimento inerziali.
          La  teoria  della  relatività  introduce  una  profonda  modificazione  del  concetto  di
          ordinamento temporale, affermando in sostanza che non esiste un orologio che batta
          il  tempo  a  tutto  l’universo,  ma  tanti  orologi  quanti  sono  i  sistemi  di  riferimento

          impiegati: dati due eventi a e b che avvengono in due punti diversi dello spazio, si
          può  determinare  in  un  dato  sistema  inerziale  l’ordine  cronologico  di  questi  due
          eventi; tuttavia può talvolta succedere che, passando a un altro sistema inerziale, tale
          ordine venga invertito. Se, per es., per un dato osservatore a precede b, può avvenire
          che un altro osservatore, in moto rispetto al primo, veda invece che b precede a. È
          chiaro quindi che l’ordine cronologico di due eventi non ha sempre un significato

          fisico  intrinseco.  Mediante  le  trasformazioni  di  Lorentz  si  può  determinare  quale
          condizione devono soddisfare i due eventi affinché un dato ordine cronologico sia lo
          stesso per tutti i sistemi inerziali: si trova che a precede b in ogni sistema inerziale
          solo  se  l’evento b è raggiungibile da un segnale che parte da a e viaggia con una
          velocità minore o uguale a quella della luce, cioè solo se l’evento a può influire in
          qualche modo su b. Da questo principio discende in particolare che non solo nessun
          corpo materiale può viaggiare a velocità superiore a quella della luce nel vuoto, ma

          che non esiste nessun segnale e nessun mezzo fisico che consenta di trasmettere una
          informazione a velocità superiore a c.
          La teoria della relatività ristretta prevede altresì che le leggi del moto per i corpi
          dotati di velocità paragonabili a quella della luce si discostino sensibilmente dalla
          forma  classica  newtoniana.  Per  es.  la  massa  non  è  costante,  ma  aumenta  con

          l’energia;  da  questo  si  può  dedurre  una  delle  più  importanti  conseguenze  della
          relatività:  l’equivalenza  fra  massa  ed  energia.  Questo  principio  stabilisce  che  la
          massa è una nuova forma di energia suscettibile di essere trasformata in altre forme.
          Massa ed energia si trasformano con un ben determinato rapporto, dato dalla formula
                   2
          E  = mc , dove E  è l’energia, m la massa, c la velocità della luce nel vuoto.
                               0
            0
          Tale  celebre  formula  esprime  da  un  lato  che  l’energia  totale  E   di  un  corpo  è
                                                                                           0
          proporzionale alla sua massa, perciò quanto maggiore è l’energia di un corpo, tanto
          maggiore  è  la  sua  massa:  in  contrasto  con  la  fìsica  classica la  massa  non  è  più
          costante,  ma  aumenta  con  l’energia,  cioè  con  la  velocità  del  corpo;  d’altro  lato
          questa formula asserisce che un corpo dotato di massa può cedere energia sotto altra
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