Page 704 - Dizionario di Filosofia
P. 704
intrinseci. Così nella frase di Adorno: « Una coscienza reificata non cessa di esserlo
là dove il concetto di reificazione ha un posto privilegiato », la « coscienza reificata
» è la soggettività umana schiacciata dal peso dei bisogni anche artificialmente
indotti e manipolata dalla pressione propagandistica e dalla disinformazione
programmata.
REIMARUS (Hermann Samuel), filosofo tedesco (Amburgo 1694-1768). Formatosi
alla scuola di Wolff, fu nell’ambito dell’Illuminismo tedesco uno dei sostenitori più
radicali del razionalismo religioso. Le verità fondamentali della religione, come
l’esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima, sono a suo giudizio verità di ragione e
l’umanità non ha perciò bisogno che le vengano rivelate. Della sua Apologia di
coloro che adorano Dio secondo ragione, che egli non aveva avuto il coraggio di
rendere pubblica, Lessing stampò una parte nei Beiträge zur Geschichte und
Literatur (1774-1778), e le attribuì il titolo di Frammenti di uno sconosciuto.
Bibliogr.: D. F. Strauss, H. S. Reimarus und seine Schutzschrift für die
vernünftigen Verehere Gottes, Lipsia 1862; H. Köstlin, Das religiöse Erleben bei
Reimarus, Tubinga 1919; P. Graffin, La théologie naturelle de Reimarus, « Études
germaniques », 1951.
REINCARNAZIÓNE. Passaggio di un’anima disincarnata in un nuovo corpo. Il termine
è spesso sinonimo di metempsicosi: mentre però questo indica la trasmigrazione di
un’anima attraverso vari corpi non necessariamente umani ma anche animali o
vegetali, secondo un ciclo che segue una sua legge, la credenza nella reincarnazione
consiste più precisamente nel ritenere che un’anima umana possa, dopo la morte del
corpo, tornare più o meno occasionalmente ad animare un altro essere umano. La
dottrina ha origini assai antiche: così gli indigeni australiani attribuiscono il
concepimento non all’atto sessuale, ma all’ingresso nel corpo della donna di uno
spirito disincarnato. Tali popolazioni ritengono anzi che sia possibile favorire la
reincarnazione, ad es., di un bambino morto in tenera età, tenendone presso di sé il
cadavere; usi analoghi sono documentati nella preistoria fin dal neolitico. Invece
nelle religioni evolute che ammettono la reincarnazione (induismo, giainismo,
buddhismo, e, nell’antichità classica, orfismo) essa è in genere concepita come una
realtà penosa, che si cerca di superare in vario modo.
REINHOLD (Karl Leonhard), filosofo tedesco (Vienna 1758 - Kiel 1823). Gesuita dal
1772 e, quindi, dopo la soppressione della Compagnia, barnabita, si convertì infine
al protestantesimo. Fu redattore capo della rivista Deutscher Merkur, in cui
pubblicò le Lettere sulla filosofia kantiana (1787), che gli valsero una cattedra di
filosofia a Jena, che tenne per sette anni. In tale periodo Reinhold compì una vasta
opera di diffusione del pensiero di Kant, tentando anche una rielaborazione
sistematica della filosofia critica, che egli chiamò « filosofia elementare », e scrisse
le sue opere più importanti: Tentativo di una nuova teoria del potere
rappresentativo dell’uomo (1789), Contributi alla correzione dei malintesi
verificatisi fino a oggi tra i filosofi (1790-1794), Sul fondamento del sapere
filosofico (1791). Passato nel 1794 all’università di Kiel, dove rimase fino alla