Page 664 - Dizionario di Filosofia
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Edelstein, The philosophical system of Posidonius, « American journal of philology
», 1936; M. Laffranque, Poseidonios d’Apamée, Parigi 1964.
POSITIVISMO. La dottrina del filosofo francese Auguste Comte e della sua scuola; in
senso più ampio, indirizzo filosofico caratterizzato dalla posizione privilegiata che
in esso assumono le scienze naturali quali unica fonte legittima di conoscenza. Comte
derivò la nozione e il termine di positivismo dal Saint-Simon e intese la nuova
concezione del sapere e della storia come premessa di una grande riforma politico-
religiosa. La sua sistemazione dottrinaria è esposta nel Corso di filosofia positiva*
(1830-1842) e nel Sistema di politica positiva* (1852-1854). L’esigenza di
costruire una filosofia « positiva », obiettiva interprete dei dati e utile strumento del
progresso dell’umanità, poggia in Comte su una visione del senso della storia e
sbocca nella classificazione delle scienze e nella fondazione della sociologia. Sulla
tradizione baconiano-illuministica della nascita del regnum hominis per opera della
scienza e della tecnica si innesta in lui il motivo saintsimoniano-romantico della
costruzione di un nuovo tipo di società « organica ». Secondo la « legge dei tre stati
» alla fase teologica e a quella metafisica succede nella storia la fase positiva. Nel
periodo metafisico il pensiero ha minato e sconvolto il vecchio ordine gerarchico
della società. Nella fase positiva occorre costruire un nuovo assetto organico, dando
alla società un’« anima religiosa ». A tal fine è necessario creare un potere
spirituale, distinto da quello politico: il primo spetta alla « classe speculativa »,
composta dagli scienziati, dai filosofi e dagli artisti e distinta dalla « classe attiva »
(commercianti, industriali, agricoltori).
Invece che al Dio trascendente della fase teologica, la « religione positiva » rivolge
il suo culto all’Umanità. Questa è il Grande Essere, la terra il Grande Feticcio, lo
spazio il Grande Mezzo. Sulla dogmatica è impiantata l’etica, la cui massima
fondamentale è: « Vivere per gli altri ». Il culto ha una triplice forma: 1. culto
personale, adorazione intima della donna (sposa, madre o figlia); 2. culto domestico,
comprendente nove sacramenti: presentazione, iniziazione (a 14 anni), ammissione (a
21 anni), destinazione (a 28 anni), matrimonio, maturità (a 42 anni), quiescenza (a 63
anni), trasformazione (cioè morte), incorporazione nel Grande Essere (sette anni
dopo la morte); 3. culto pubblico, rivolto al Grande Essere. Comte si dedicò a una
regolamentazione minuziosa di questa nuova religione, determinandone il calendario
liturgico, le forme rituali, i metodi di arruolamento e di formazione dei sacerdoti,
ecc. Il filosofo dell’« età positiva » cedette così il posto al gran sacerdote di una
pittoresca chiesa nascente.
Dopo la morte del maestro i seguaci ortodossi continuarono a riunirsi nella sua casa
di Parigi, sotto la direzione di P. Laffitte, ed ebbero come loro organo la Revue
occidentale, propaggini della chiesa comtiana ebbero vita effimera anche in altri
paesi, in particolare in Inghilterra e in Brasile.
Ben più significativa storicamente è la vicenda del positivismo inteso nel suo senso
più largo. Esso divenne l’indirizzo dominante del pensiero europeo nella seconda
metà del XIX sec., assumendo fisionomie diverse nell’ambito delle singole culture
nazionali. Sotto l’impulso del progresso della scienza e dei successi della tecnica il