Page 669 - Dizionario di Filosofia
P. 669

tra le proporzioni del corpo umano e quelle dell’universo o corpo cosmico.)

          PRASSI  (gr. prâxis).  Secondo Aristotele,  l’azione  morale,  in  contrapposizione  alla
          poiesi*; più genericamente, l’azione, contrapposta all’attività teorica o teoretica. •
          Filosofia della prassi o della praxis, è stato considerato il materialismo dialettico
          per la sua concezione della storia, quale attività umana trasformatrice del reale. •

          Rovesciamento della prassi o della praxis,  formula  usata  da  Engels  per  indicare
          l’azione consapevole dell’uomo, che reagisce alla struttura* e modifica i rapporti di
          produzione e di lavoro.
          PRATICO.  Per  Kant,  «  tutto  ciò  che  è  possibile  per  mezzo  della  libertà  ». Ragion
          pratica  è  quindi  la  dottrina  dell’azione  umana,  in  quanto  determinata  dal  libero
          arbitrio; essa si contrappone alla ragion pura, sulla quale ha il primato.

          PRAXIS.  Termine  greco  usato  frequentemente  nel  linguaggio  del  materialismo
          dialettico in luogo di prassi*.
          PREDELINEAZIONE.  Concezione  di  Leibniz,  secondo  la  quale  nella  natura  di  ogni
          monade risiede la « ragione sufficiente » di tutto il futuro di essa, senza che, tuttavia,

          a giudizio del filosofo, regni la predestinazione.
          PREDETERMINISMO. Concezione secondo la quale le azioni, considerate come fatti
          oggettivi, hanno la loro ragione sufficiente nella serie degli avvenimenti antecedenti.
          (È usato in questo senso da Kant.)
          PREDICABILE. Nella logica, si dice di tutto ciò che è riferibile come predicato a un

          soggetto: Il termine « animale » è predicabile tanto dell’uomo quanto della bestia.
          • Predicabili (lat. praedicabilia), per gli scolastici gli universali, in quanto predicati
          possibili  di  più  soggetti.  (Deriva  da  Porfirio  la  classificazione  dei  predicabili  in
          genere, specie, differenza, proprio  e accidente.)  • Predicabili della ragion pura,
          per Kant i concetti dell’intelletto che possono essere dedotti a priori dalle categorie

          (ad es. i concetti di forza, azione e passione, derivati dalla categoria della causalità).
          PRELÒGICO. Lévy-Bruhl ha sostenuto che il pensiero dei primitivi sarebbe guidato da
          principi del tutto differenti da quelli che regolano il pensiero dell’uomo civilizzato.
          Nella  mentalità  primitiva,  essenzialmente  mistica  e  fondata  sulla  partecipazione*,
          non  opererebbero  fra  l’altro  né  il  principio  di  non-contraddizione,  né  quello  di
          causalità.     Tale mentalità  prelogica  ricomparirebbe  nell’uomo  civilizzato  in

          esperienze eccezionali, come quella del sogno. Il Lévy-Bruhl ha precisato, tuttavia,
          in seguito che una mentalità prelogica pura è solo un modello astratto, mai verificato
          integralmente nella realtà storica dei popoli e nelle esperienze individuali.
          Per  quanto  riguarda  la  psicologia  infantile,  la  mentalità  prelogica  sarebbe
          caratteristica, secondo J. Piaget, dei bambini fino a setteotto anni, mentre per S. De
          Sanctis essa abbraccerebbe solo il primo triennio di vita.

          PREMESSA.  Nella  logica  aristotelico-scolastica,  ciascuna  delle  due  prime
          proposizioni del sillogismo (dette rispettivamente maggiore  e minore), dalle quali
          deriva la conclusione: La conclusione non deve oltrepassare le premesse.
          PRENOZIONE.  Conoscenza  anteriore  all’esperienza,  o  al  sapere  scientifico
          propriamente detto. Il termine è usato nel primo senso da Cartesio ed equivale in tale
   664   665   666   667   668   669   670   671   672   673   674