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1710 veniva abbattuto.
• Tra le attività della comunità religiosa di Port-Royal particolare importanza
rivestono le Petites Ecoles (piccole scuole), istituite nel 1645, in cui venivano
educati giovanetti e fanciulle, affidati alle cure rispettivamente dei « solitari » e
delle religiose. In quest’opera educativa vennero applicati principi pedagogici
conformi a una impostazione di tipo giansenista, cioè da una parte preoccupati della
salvezza effettiva della persona, dall’altra ispirati a un fondamentale pessimismo
circa la natura umana. Più che alla formazione umanistica classica si badò perciò a
sviluppare il senso di responsabilità e la capacità di giudizio; l’insegnamento delle
lingue venne impartito non più in latino, ma nella lingua materna, vennero introdotti
testi e metodi pedagogici assai interessanti. D’altro canto, la formazione ascetica
ebbe un timbro assai severo e di sapore repressivo, sia pure mitigato dalla dolcezza
umana degli insegnamenti. Le Petites Ecoles furono soppresse nel 1660.
• Nell’ambito della comunità giansenistica di Port-Royal, a opera di A. Arnauld e di
P. Nicole, fu elaborata la cosiddetta logica di Port-Royal (Logique ou Art de penser,
1662). Pur avendo sempre come base di riferimento il sistema della logica di
Aristotele, i due autori non esitarono a sfrondare, a semplificare e a rinnovare, sotto
l’influenza del Discorso sul metodo cartesiano. In particolare, nella terza parte,
dedicata al ragionamento, l’argomentazione sillogistica viene liberata, in nome della
chiarezza, della semplicità e del buon senso, da tutte le complicazioni e le
compiacenze del virtuosismo scolastico. La logica di Port-Royal fu il veicolo più
efficace per la diffusione del pensiero cartesiano nella cultura europea.
POSIDONIO di Apamea, in gr. Poseidonios, filosofo e scrittore greco (Apamea di
Siria, 135 circa - † 51 circa a.C.). Allievo di Panezio ad Atene, aprì e diresse a sua
volta una scuola a Rodi, dove ebbe tra gli uditori Pompeo e Cicerone. Spinto dai
suoi vivissimi interessi geografici ed etnografici, fu un viaggiatore instancabile del
bacino del Mediterraneo, dall’Egitto e dalla Palestina all’Italia, alla Gallia, alla
Spagna. Soggiornò diverse volte a Roma e morì, forse, durante un viaggio ufficiale
alla volta di questa città. In filosofia fu, insieme con Panezio, uno dei massimi
rappresentanti del cosiddetto « stoicismo di mezzo » (media stoà), caratterizzato
dall’orientamento eclettico, accogliendo in particolare nel proprio sistema in larga
misura elementi di marca neoplatonica. In realtà Posidonio fu una mente
enciclopedica, volta a indagare ogni ramo dello scibile (dalla geografia e
dall’etnografia alla matematica, alla storia e persino alla mantica), e per la sua
attività egli può essere paragonato solo ad Aristotele, sebbene egli appaia piuttosto
un divulgatore che non un sistematore. Della sua vasta produzione, utilizzata
ampiamente dagli scrittori posteriori (Sallustio, Cesare, Strabone, Plinio il Vecchio
e Tacito tra gli altri) non restano che 23 titoli di opere ed esigui frammenti.
Le Storie, in particolare, in 52 libri, che dovevano continuare l’opera di Polibio,
erano una sorta di storia universale gravitante intorno a Roma, nella quale appariva
realizzato concretamente l’ideale della cosmopoli stoica, retta dal logos.
Bibliogr.: Frammenti e testimonianze sono raccolti in: M. Pohlenz, Stoa und Stoiker.
Die Gründer, Zurigo 1949; su P.: K. Reinhardt, Poseidonios, Monaco 1926; L.