Page 662 - Dizionario di Filosofia
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illustrare il secondo capitolo dell’Isagoge di Porfirio.
PORRÉE (Gilbert DE LA). V. GILBERTO PORRETANO.
PORRETANO (Gilberto). V. GILBERTO PORRETANO.
PORTICO. Nome con il quale si designa la scuola filosofica stoica, con riferimento al
fatto che il fondatore di essa, Zenone di Cizio, tenne il suo insegnamento in un
edificio di Atene che includeva un portico dipinto o pecile (in gr. stoà poikílē),
opera di Micone e Polignoto. (Si usa più spesso la forma greca STOÀ.)
PORTOREALISTI. Nome con cui nella cultura filosofica italiana sono designati i
pensatori gravitanti intorno al monastero di Port-Royal.
Port-Royal, monastero femminile fondato nel 1204 nella valle di Chevreuse, a una
decina di chilometri da Versailles. Fu abitato da un gruppo di religiose cisterciensi
ed elevato al titolo di abbazia. La vita della comunità decadde nel corso del XV e XVI
sec. La ripresa che conobbe dall’inizio del XVII sec. è legata al nome di Jacqueline
Arnauld, sorella del celebre teologo Antoine Arnauld, che dal 1608 si adoperò
efficacemente per la restaurazione della vita religiosa nel monastero. Nel 1626,
quando la fama del monastero si era ormai imposta in tutta la Francia, esso fu
trasferito a Parigi, a causa della posizione poco salubre in cui si trovava; questo
nuovo monastero venne chiamato Port-Royal de Paris per distinguerlo dall’antico
Port-Royal des Champs. Dal 1635 la direzione spirituale del monastero fu assunta
dall’abate di Saint-Cyran, che impresse alla vita della comunità un intenso fervore
spirituale e una tendenza nettamente mistica. Nel frattempo, un gruppo di personalità
di grande rilievo decideva di ritirarsi a vivere in solitudine nei pressi del monastero
di Parigi, poi a Port-Royal des Champs: furono i così detti « solitari » o messieurs
di Port-Royal. Tra questi spiccano particolarmente Antoine Arnauld e Blaise Pascal.
In seguito alla pubblicazione dell’Augustinus di Giansenio (1640) e del trattato
Della comunione frequente di Arnauld (1643), scoppiava intanto la polemica
giansenista, nella quale la comunità di Port-Royal si trovò ben presto implicata. La
pubblicazione, nel 1656, delle Provinciali di Pascal inasprì ulteriormente i gesuiti,
accaniti avversari del giansenismo, e finì quindi per aggravare la situazione di Port-
Royal. Nondimeno, le religiose si opposero fermamente a ogni richiesta di
sottoscrivere la condanna delle cinque proposizioni di Giansenio. Una serie di
misure vessatorie fu allora adottata nei confronti della comunità. I « solitari »
dovettero lasciare Port-Royal des Champs, ove furono costrette a ritirarsi le
religiose che avevano rifiutato la sottoscrizione. Nel 1669 si addivenne a un
compromesso, previa la sottoscrizione di un atto di sottomissione da parte delle
religiose. Seguirono alcuni anni di tranquillità, durante i quali si videro riuniti
intorno a Port-Royal des Champs molti tra i più illustri rappresentanti
dell’aristocrazia e della cultura francese, come Madame de Longueville, particolare
protettrice della comunità presso la corte, Madame de Sevigné, Boileau, La
Fontaine, Racine. Presto però, e specialmente a partire dalla morte di Madame de
Longueville, l’ostilità di Luigi XIV si fece ancora sentire e il 27 marzo 1708, su
richiesta del re, il papa Clemente XI soppresse definitivamente il monastero, che nel