Page 654 - Dizionario di Filosofia
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società degli uomini. Plotino aveva in animo di ricostruire una città distrutta della

          Campania (verosimilmente Ercolano o Pompei) e di andarvi ad abitare con i suoi
          seguaci, organizzandola secondo il modello delle Leggi platoniche. Ma Platonopoli
          non  vide  mai  la  luce,  perché  venne  a  mancare  al  momento  decisivo  l’appoggio
          imperiale.
          Plotino, senza dubbio il massimo rappresentante del neoplatonismo antico, attinse in
          libero  sincretismo  da  tutta  la  grande  tradizione  del  pensiero  greco  classico,  da

          Parmenide  ad  Aristotele  e  allo  stoicismo.  Fra  i  suoi  intenti  c’era  anche  quello
          apologetico (per es., Enneadi, 11, 9) di riproporre ai suoi contemporanei le verità
          della  filosofia  greca  come  alternativa  preferibile  al  nuovo  e  invadente  pensiero
          cristiano.  In  realtà,  come  egli  accolse  molte  indicazioni  provenienti  dall’opposto
          fronte,  così  i  padri  della  Chiesa  utilizzarono  nella  loro  elaborazione  dottrinaria
          numerosi motivi plotiniani.

          Bibliogr.: L’edizione critica delle Enneadi è dovuta a P. Henry e H. R. Schwyzer,
          Bruxelles-Parigi  1950  e  sgg.;  in  italiano  è  disponibile  l’edizione  curata  da  V.
          Cilento, 3 voll., Bari 1947-1950. Su P.: K. S. Guthrie, Plotinus, his life, time and
          philosophy,  Chicago  1909;  E.  Bréhier, La philosophie de  Piolin,  Parigi 1922;  C.
          Carbonara, La filosofia di  Plotino,  Roma  1964;  M.  De  Gandillac, La sagesse de

          Plotin, Parigi 1966.
          PLURALISMO.  Il  termine,  introdotto  da  C.  Wolff  per  designare  l’atteggiamento
          mentale di chi, superato il naturale « egoismo », riconosce intorno a sé l’esistenza
          degli  altri,  passò  ben  presto  a  indicare,  assumendo  una  funzione  antagonistica
          rispetto  a  monismo*  e  a  dualismo*,  il  carattere  specifico  delle  dottrine  che
          ammettono  la  pluralità  delle  sostanze.  Rientrano  così  tipicamente  nella  storia  del

          pluralismo le filosofie di Anassagora, di Empedocle, di Democrito, di Leibniz e dei
          personalisti  (v. PERSONALISMO) in genere. Nel pensiero moderno il pluralismo è in
          certa misura la bandiera filosofica di chiunque miri a garantire, in un universo non
          definitivo  e  non  compatto,  la  funzione  dell’iniziativa  umana  e  la  possibilità  della
          libertà. Esemplare è in questo senso lo scritto di W. James Un universo pluralistico

          (1909).
          PNEUMA  (gr. pnêuma).  Il  termine,  già  usato  nel  senso  comune  di  «  aria  »  da
          Anassimene  per  qualificare  il  principio  di  tutte  le  cose,  acquistò  il  significato
          tecnico di « principio vitale » presso gli stoici e in tal senso continuò a essere usato
          dagli  gnostici  e  dagli  scrittori  cristiani,  i  quali  chiamarono Hágion  Pnêuma  lo
          Spirito Santo e intesero per pneuma la parte più alta dell’anima, distinta dalla psiche

          (la parte più bassa), oltre che dal sôma (il corpo): donde la tripartizione di « uomo
          pneumatico », « uomo psichico » e « uomo materiale » o « ilico ».
          PNEUMATOLOGÌA  o  PNEUMÀTICA.  Termine  che,  già  in  uso  presso  gli  gnostici  per
          indicare la « scienza degli spiriti », fu reintrodotto nel linguaggio filosofico della
          scuola  leibniziana  come  equivalente  di  «  psicologia  razionale  ».  In  quest’ultima

          accezione ricorre anche in altri pensatori, come D’Alembert, Kant, Rosmini.
          POESIA. La parola, secondo il significato etimologico (dal gr. poiêin, fare), implicò
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