Page 63 - Dizionario di Filosofia
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d’indagine. Molto importante la distinzione da lui tracciata tra spiriti di sistema
(della metafisica seicentesca) e spirito sistematico, caratterizzato dal metodo
analitico e da una concezione antidogmatica del sapere. Un certo numero di articoli
dell’Enciclopedia furono redatti da lui, in particolare quello su Ginevra, che nel
1758 sollevò le proteste di Jean-Jacques Rousseau (Lettera a d’Alembert sugli
spettacoli). Lo stesso anno, scoraggiato per le difficoltà che aveva incontrato la
pubblicazione dell’opera, pose fine alla sua collaborazione e lasciò a Diderot la
responsabilità della direzione, pur conservando il suo appoggio ai « filosofi »:
membro dell’Accademia di Francia dal 1754, ne divenne segretario perpetuo nel
1772. I suoi opuscoli filosofici sono stati riuniti sotto il titolo Miscellanea di
filosofia, storia e letteratura.
Bibliogr.: Oeuvres philosophiques, historiques et littéraires, a cura di J. F. Bastien,
18 voll., Parigi; altra edizione: 5 voll., Parigi 1821; Essais sur les éléments de
philosophie, a cura di R. N. Schwab, Hildesheim 1965; Traité de dynamique,
Bruxelles 1967; per la corrispondenza: Oeuvres et correspondance inédites de
D’Alembert, a cura di C. Henry, Parigi 1887 (rist.: Ginevra 1967); in italiano:
Diderot-D’Alembert, La filosofia dell’Enciclopedia a cura di P. Casini, Bari 1966;
Aa. Vv., Enciclopedia, antologia a cura di P. Casini, Bari 1968; su D’A.: M. Muller,
Essai sur la philosophie de Jean D’Alembert, Parigi 1926; J. N. Pappas, Voltaire
and D’Alembert, Bloomington 1962; R. Grimsley, Jean D’Alembert 1717-1783,
Oxford 1963; T. L. Hankins, Jean D’Alembert: science and the enlightenment,
Oxford 1970.
Alessandria (SCUOLA FILOSOFICA D’). La scuola neoplatonica di Alessandria,
eclettica e mistica, rappresentò l’ultimo stadio della filosofia antica. Costituita agli
inizi del III sec. d.C., ebbe come fondatore Ammonio Sacca*. Già nel periodo
precedente, fin quasi dalla sua fondazione, Alessandria d’Egitto, era stata un
importante centro di studi filosofici, oltre che scientifici e letterari: in essa si erano
manifestate tendenze eclettiche che miravano non solo ad accostare tra loro le varie
correnti della speculazione greca, ma ad assorbire anche influenze del pensiero
orientale: giudaismo, ermetismo, gnosticismo, cristianesimo. Discepolo di Ammonio
Sacca fu il massimo rappresentante del neoplatonismo, Plotino: con lui la scuola si
trasferì a Roma, ove Plotino insegnò per ventisei anni, ed ebbe come continuatore
Porfirio, che pubblicò le Enneadi del suo maestro e morì verso il 305. Dopo
Porfirio, il neoplatonismo si irradiò in Siria e a Pergamo (con Giamblico) e più tardi
ad Atene (con Plutarco di Atene e Proclo), per tornare a fiorire ad Alessandria nei
secc. V e VI: suoi principali rappresentanti furono Ipazia, la quale fu uccisa nel 415
da fanatici cristiani, il suo discepolo Sinesio di Cirene, che poi si convertì al
cristianesimo e divenne vescovo, Ermia e suo figlio Ammonio, Giovanni Filopono,
Olimpiodoro e infine Stefano di Alessandria, considerato l’ultimo rappresentante
della scuola: il centro degli studi si trasferì con lui a Costantinopoli, mentre le
scuole neoplatoniche, ultime rappresentanti della cultura pagana, venivano soppresse
da un editto di Giustiniano del 529.
ALESSANDRISMO. Indirizzo filosofico al quale aderirono i seguaci