Page 58 - Dizionario di Filosofia
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religione, De libero arbitrio (tre libri), De doctrina Christiana (quattro libri), De
trinitate (quindici libri), De Genesi ad litteram (dodici libri); scrisse inoltre molte
opere polemiche contro manichei, donatisti e pelagiani, opere esegetiche, Sermoni e
un ampio epistolario (217 lettere, alcune delle quali hanno l’ampiezza e l’importanza
di veri e propri trattati). Ma i suoi scritti più celebri rimangono le Confessioni*, in
tredici libri, opera autobiografica e filosofica insieme, ma che invero sfugge a ogni
definizione letteraria, e la Città di Dio* (De civitate Dei, in ventidue libri), opera
apologetica in difesa del cristianesimo contro gli attacchi dei pagani, e nello stesso
tempo il primo grande saggio di filosofia della storia in chiave provvidenzialistica.
Tutto il pensiero di sant’Agostino si svolge intorno a due problemi essenziali: Dio e
il destino dell’uomo, perduto dal peccato, salvato dalla Grazia. Contro il
manicheismo, Agostino aveva affermato la negatività del male, la libertà dell’uomo,
il carattere personale della responsabilità etica; ma, quando si vennero affermando e
diffondendo le dottrine di Pelagio, accentuò polemicamente la concezione
pessimistica dell’uomo come essere decaduto per il peccato originale e
l’impossibilità di salvarsi senza l’intervento della Grazia divina, fino a giungere alla
dottrina della predestinazione: di qui le diverse e spesso contrastanti interpretazioni
date al suo pensiero nel corso dei secoli posteriori. Come filosofo, sviluppò il tema
dell’interiorità: « non uscire da te stesso, perché la verità abita nell’uomo interiore
». Nell’intimità della coscienza si ritrova la certezza che ci fa superare il dubbio
scettico (« anche se uno dubita, vive; se dubita, poiché dubita, ricorda; se dubita, sa
di dubitare ») e, nello stesso tempo, si scopre la presenza di Dio. Anche il tempo,
che non è una realtà oggettiva, è solo in rapporto con l’attività della coscienza, è una
« distensione dell’anima », è la misura delle vicende che hanno relazione con
l’anima, con il suo ricordo e con la sua aspettazione.
L’influenza di sant’Agostino ha lasciato le tracce più profonde nella teologia: i
grandi temi agostiniani hanno dominato tutta la teologia occidentale fino
all’affermarsi del tomismo. Lutero ne ha ripreso, accentuandola, la visione
pessimistica dell’uomo peccatore. Il giansenismo ha la sua fonte in un libro
(Augustinus) scritto per presentare una sintesi delle sue idee. Ai giorni nostri, alcuni
aspetti dell’esistenzialismo cristiano riecheggiano ancora il pensiero di Agostino.
Bibliogr.: L’edizione completa delle opere è quella curata dai padri maurini e
pubblicata tra il 1679 e il 1700, quindi riprodotta nella Patrologia latina del Migne;
è disponibile un indice delle sue opere: D. Lenfant, Concordantiae Augustinianae, 2
voll., Parigi 1656-1665; per la bibliografia: Bibliographia augustiniana, a cura di
D. A. Perini, Firenze 1936; su A.: A. Pincherle, Sant’Agostino di Ippona vescovo e
teologo, Bari 1930; E. Gilson, Introduction à l’étude de saint Augustin, Parigi
1943; M. F. Sciacca, S. Agostino, Brescia 1949; H. I. Marrou, Saint Augustin et la
fin de la culture antique, Parigi 1949; P. Courcelle, Recherches sur les Confessions
de saint Augustin, Parigi 1950; H. I. Marrou, Saint Augustin et l’augustinisme,
Parigi 1955.
AGRICOLA (Rodolfo), pseudonimo di Roelof HUISMAN, erudito e filosofo olandese
(Baflo, Frisia, 1443-Heidelberg 1485). Fu professore all’università di Heidelberg