Page 53 - Dizionario di Filosofia
P. 53
dall’avversario con cui si discute, ma che può non essere valido per tutti.
ADIÀFORA (dal gr. adiáphora, cose indifferenti). Nella filosofia cinica e stoica, tutte
le cose che non sono né bene né male, e quindi sono del tutto indifferenti per il
saggio. Il termine comprende sia le cose che non suscitano in noi alcun desiderio o
interesse particolare, come l’avere un numero pari o dispari di capelli, sia quelle
che volgarmente sono desiderate come beni, come la salute e la ricchezza, ecc., ma
che non contribuiscono a dare la vera felicità, la quale, per il saggio, consiste
soltanto nella virtá, cioè nel comportamento razionale.
ADLER (Alfred), medico e psicologo austriaco (Vienna 1870 - Aberdeen 1937).
Allievo, poi collega di Freud a Vienna (1897-1927), insegnò a New York a partire
dal 1929. Fu il fondatore della psicologia individuale (o individual-analysis) che
oppone alla concezione libidica di Freud una concezione basata sulle nozioni di
carattere, di complesso d’inferiorità, di conflitto tra la posizione reale dell’individuo
e le sue aspirazioni. Le sue opere principali sono: Il temperamento nervoso (1912),
Prassi e teoria della psicologia individuale (1918), Conoscenza dell’uomo (1927),
Psicologia del bambino difficile, Tecnica della psicologia individuale comparata
(1928), Scienza del vivere (1929), Educazione del bambino (1930), Il senso della
vita (1930).
Bibliogr.: Über den nervosen Charakter, Monaco 1912; Praxis und Theorie der
Individualpsychologie, Monaco 1920 (trad. it.: Roma, 1947); The pattern of life,
Londra 1931; Social interest: a challenge to mankind, Londra 1936; su A.: W. M.
Kranefeld, Secret of the mind, Londra 1934; R. R. Ansbacher, The individual
psychology of A. Adler. A systematic presentation in selections from his writings,
Nuova York, 1956; L. Way, A. Adler. An introduction to his philosophy,
Harmondsworth 1956.
ADLER (Max), sociologo austriaco (Vienna 1873 - 1937), professore all’università
di Vienna ed esponente dell’austromarxismo; ispirandosi alla gnoseologia kantiana,
cercò di dare una fondazione critica della sociologia, da lui accolta
nell’interpretazione di Marx ed Engels. Tra le opere: Marx come pensatore (1908),
L’importanza di Georg Simmel nella storia del pensiero (1919), Engels come
pensatore (1921), Kant e il marxismo (1925), L’enigma della società (1936).
Bibliogr.: Marx als Denker, Berlino 1908; Kant und der Marxismus, Berlino 1925;
Das Soziologische in Kants Erkenntniskritik, Berlino 1925; Lehrbuch der
materialistischen Geschichtsauffassung, Berlino 1930; su A.: M. Nussbaum,
Kantianismus und Marxismus in der Sozialphilosophie M. Adlers, Würzburg 1934;
A. Zanardo, Filosofia e socialismo, Roma 1947.
ADORNO (Theodor), pseudonimo di Theodor WIESENGRUND (dal nome della madre,
di lontana origine italiana), filosofo, sociologo e compositore tedesco (Francoforte
sul Meno 1903 - Visp [Svizzera] 1969). Di famiglia israelita, laureatosi a ventun
anni in filosofia con una tesi su Husserl, nel 1931 divenne libero docente di filosofia
e sociologia a Francoforte; ma la persecuzione nazista lo costrinse a esulare e a
trasferirsi in America. A Los Angeles, durante gli anni di guerra, nacque la sua