Page 51 - Dizionario di Filosofia
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a  contrario  (loc.  lat.  che  significa dal  contrario).  Nella  logica,  forma  di
          ragionamento per analogia, in cui dal contrario si conclude il contrario. (Es.: se colui
          che è sano di mente è responsabile dei suoi atti, chi è infermo di mente non ne è
          responsabile.)

          ACOSMISMO (a priv. e gr. kósmos, mondo). Sistema filosofico che nega l’esistenza
          del mondo come realtà indipendente, in quanto la risolve nell’unica realtà di Dio. Il
          termine  fu  introdotto  da  Hegel  per  definire  il  sistema  di  Spinoza: Nel  sistema
          spinoziano il mondo vien determinato solo come un fenomeno, a cui non spetta
          alcuna realtà effettiva, così che questo sistema è piuttosto da considerare come
          acosmismo.

          ACRI  (Francesco),  filosofo  italiano  (Catanzaro  1834  -  Bologna  1913).  Professore
          universitario  di  filosofia  teoretica  a  Palermo  (1866-1870),  poi  di  storia  della
          filosofia a Bologna (dal 1871 alla morte). È autore di una traduzione dei dialoghi di
          Platone, cui si dedicò per molti anni. Sostenne un platonismo cristiano e polemizzò

          contro  hegeliani  e  positivisti.  Quasi  tutti  i  suoi  scritti  sono  racccolti  in  quattro
          volumi: Videmus  in  aenigmate  (1907), Amore,  dolore  e  fede  (1908), Dialettica
          turbata (1911), Dialettica serena (postumo, 1917).
          ACROAMÀTICO  (gr. akroamatikós,  da akróama  -  atos,  ciò  che  si  ascolta).  Nelle
          scuole filosofiche greche si diceva delle dottrine trasmesse oralmente da un maestro.
          (Di conseguenza vennero chiamate opere acroamatiche quelle ricavate dai corsi di

          lezioni  tenute  ai  veri  e  propri  discepoli  e  destinate  esclusivamente  alla  scuola,
          mentre  si  dissero essoteriche le opere destinate a un più vasto pubblico e quindi
          anche più elaborate letterariamente. Le opere di Aristotele che noi possediamo sono
          quasi esclusivamente acroamatiche.) [Sin. ESOTERICO.]
          ACUSMÀTICI (dal gr. ákusma - atos, ciò che si ode). Nome con cui erano designati i

          discepoli  di  Pitagora  i  quali,  per  cinque  anni,  ascoltavano  le  sue  lezioni  nascosti
          dietro una tenda, senza vederlo e osservando il silenzio più rigoroso.
          adaequatio intellectus et rei.  Formula  lat.  che  significa conformità  della  nostra
          conoscenza con la realtà, con cui san Tommaso d’Aquino definisce la « verità » nel
          De veritate e nella Summa theologica; lo stesso Tommaso dichiara di aver ricavato

          tale definizione dal De definitionibus del filosofo ebreo Isacco ben Salomon Israeli
          (IX sec.). [V. ADEGUAZIONE.]
          ADAMO di Balsham  o di Petit Pont (Parvipontanus),  filosofo  del XII sec., nato a
          Balsham presso Cambridge, morto prima del 1159. Insegnò a Parigi, in una scuola

          situata  presso  il  Piccolo  Ponte  sulla  Senna  (di  qui  il  nome):  fu  uno  dei  maggiori
          dialettici del tempo, autore di un trattato di logica, Ars disserendi (1132), in cui per
          la  prima  volta  vengono  utilizzati,  oltre  ai  testi  della Logica vetus,  anche  gli  altri
          scritti dell’Organon aristotelico. A lui e alla sua scuola vennero mosse, da parte dei
          contemporanei, accuse di cavillosità e di compiacimento per i problemi sofistici.

          ADAMO  pulchrae  mulieris  (o di  Bellefemme),  filosofo  del XIII  sec.,  maestro  a
          Parigi, non altrimenti conosciuto che come autore del Memoriale rerum difficilium
          (detto anche De intelligentüs), scritto intorno al 1230, nel quale viene esposta quella
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