Page 55 - Dizionario di Filosofia
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« scienze umane », con una valutazione in rapporto all’adattamento dell’individuo.
Anzitutto si è messo in rilievo che non esiste una reciproca autonomia tra affettività e
attività intellettiva, che non è concepibile una qualsiasi attività mentale che sia
staccata da una risonanza emotiva, affettiva, sentimentale. Quanto all’origine
dell’affettività, in contrapposizione alla tradizionale tesi intellettualistica (Cartesio,
Leibniz, Herbart) che riconduceva gli stati affettivi a fatti intellettuali, cioè alla
coscienza di un accordo o di un conflitto di rappresentazioni, sono state proposte
altre spiegazioni, quali la teoria periferica delle emozioni di Lange-James e la tesi
psicoanalitica. Infine, da parte della scienza moderna, si tende a dare una valutazione
positiva dell’affettività in generale, specialmente dal punto di vista biologico.
AFFEZIONE. Qualsiasi modificazione o variazione di un essere determinata da un
agente esterno o interno, e la condizione o stato che ne deriva; anche proprietà,
modo, impressione subita passivamente, sia riferita al corpo (es.: affezioni morbose)
sia riferita all’animo. (Il termine viene usato talora per tradurre il gr. páthos e il lat.
passio, in quanto l’it. passione ha minore estensione e, usato solo in senso morale,
non richiama più alla mente l’originario valore di patire, subire.)
a fortiori. Locuzione lat. che significa a più forte ragione, usata nella logica per
indicare un modo di argomentare per il quale le ragioni che si ritengono valide in un
caso sono ancora più valide in un altro caso che è implicato nel primo (es.: se è
dovere del cittadino difendere la patria, a fortiori lo deve essere per il soldato).
AGAZZI (Rosa), educatrice italiana (Volongo, Cremona, 1866-1951). Diede l’avvio,
con la sorella CAROLINA (Volongo 1870-1945) a una riforma dell’educazione
infantile. La casa dei bambini di Mompiano (Brescia), da lei diretta dal 1896 in poi,
servì di modello a molti asili infantili che sorsero poi col nome e col metodo delle
sorelle Agazzi. Tale metodo si fonda sulla spontaneità e sull’esperienza personale
dei bambini, i quali vivono in comunità, attendono a lavori vari, alternati con la
musica, col canto, con la conoscenza di cose nuove. Il metodo Agazzi non ha nulla di
artificioso e di meccanico ed è stato perciò talora contrapposto al metodo
Montessori, ma in realtà rimane un’esperienza molto più limitata. Tra le opere:
L’arte delle piccole mani (1923), Guida per le educatrici dell’infanzia (1932).
Bibliogr.: D. Orlando, L’ambiente socioculturale e l’esperienza educativa
agazziana, Brescia 1967.
AGNOSTICISMO (dal gr. ágnōstos, sconosciuto). Ogni dottrina filosofica la quale
affermi che l’assoluto è inaccessibile alla mente umana, e limiti le possibilità
conoscitive dell’uomo all’ambito fenomenico. (Il termine fu creato nel 1869 da T. H.
Huxley, e gli sarebbe stato suggerito dall’iscrizione Agnōstōi Theōi [A un Dio
sconosciuto], che san Paolo dichiara di aver visto su un altare ad Atene.) Il termine
si applica in particolare al criticismo di Kant, che, pur ammettendo resistenza di una
cosa in sé, o noumeno, nega che essa sia conoscibile all’intelletto; al positivismo in
genere e specialmente a quello di Spencer, che dichiara inconoscibile l’assoluto;
alla dottrina dell’incondizionato di W. Hamilton e di H. L. Mansel; ma
l’agnosticismo può essere anche un atteggiamento mentale, proprio di chi rifugga dal