Page 62 - Dizionario di Filosofia
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ALCOTT (Amos Bronson), educatore, filosofo e poeta americano (Wolcott,
Connecticut, 1799 - Boston 1888). Introdusse nel sistema educativo americano nuovi
metodi, ispirandosi alle teorie del Pestalozzi e più ancora al motivo socratico della
conoscenza e dell’analisi di sé, fondandosi su una concezione naturalistica e laica
dell’educazione. Ma la scuola da lui fondata a Boston nel 1828 incontrò la generale
ostilità e dovette esser chiusa. Aderì al trascendentalismo di Emerson, di cui divenne
amico e collaboratore (nella rivista Dial).
Bibliogr.: Orphic sayings, a cura di W. P. Randel, Mount Vernon 1939; Table talk,
Boston 1877; New Connecticut, Boston 1881; su A.: E. P. Peabody, Recollections of
a school, Nuova York 1835; F. B. Sanborn – W. T. Harris, Alcott Amos Bronson, his
life and philosophy, 2 voll., Boston 1893.
ALCUÌNO, monaco ed erudito anglosassone (York 735 - Tours 804). Durante un
viaggio in Italia, incontrò nel 781 a Parma Carlo Magno, che gli affidò la direzione
della Schola palatina e l’organizzazione dell’insegnamento e della cultura in Francia
e nell’Impero. La rinascita carolingia degli studi è dovuta in gran parte alla sua
attività: non solo per suo merito sorsero molte scuole, ma presso molti monasteri si
provvide a conservare e a trascrivere manoscritti della letteratura antica.
Esegeta e teologo non particolarmente originale, il maggior contributo di Alcuino
consiste in una ripresa dei temi psicologici, esposti nel De animae ratione, in cui si
esprime la teoria che le sensazioni e le immagini sensibili sono plasmate dall’anima;
con questo la stessa sensazione viene intesa come un atto dell’anima, recuperando
così, attraverso analisi agostiniane il fulcro della concezione platonica
dell’individuo.
Bibliogr.: Le opere di A. sono comprese nei volumi C e CI della Patrologia latina
del Migne; su A.: C. J. B. Gaskoin, Alcuin, his life and his work, Londra 1904; G. F.
Brown, Alcuin of York, Londra 1908; E. M. Wilmot-Buxton, Alcuin, Londra 1922.
ALEMBERT (Jean LE ROND D’), matematico e filosofo francese (Parigi 1717-1783).
Figlio naturale di Madame de Tencin fu alla nascita abbandonato sui gradini della
cappella di Saint-Jeanle-Rond. Allevato dalla moglie di un povero vetraio, la
considerò sempre sua madre, sebbene Madame de Tencin lo rivendicasse come
figlio quando divenne celebre, grazie al suo genio matematico che lo portò a soli
ventitré anni a essere eletto membro dell’Accademia delle scienze. Sue prime opere
sono un Trattato di dinamica (1743) che contiene il teorema noto come principio di
d’Alembert e le Ricerche sulla precessione degli equinozi (1749).
L’influenza e la fama di d’Alembert sono soprattutto legate alla sua attività filosofica
e al suo prestigio personale. Fu con Diderot l’animatore dell’Enciclopedia
redigendone il Discorso preliminare (1751), nel quale presenta una classificazione
delle scienze basata sulla distinzione baconiana delle tre facoltà fondamentali:
memoria (storia), ragione (filosofia), immaginazione (belle arti); nell’ambito della
filosofia sono comprese le scienze fisico-matematiche, che traggono tutte origine
dalla nostra conoscenza sensibile, e vengono disposte in ordine gerarchico secondo
la generalità decrescente delle loro leggi e la complessità crescente dei loro oggetti