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rispettive serie. L’espressione fu introdotta da G. T. Fechner. Antecedente filosofico

          di questa teoria può essere considerata la dottrina di Spinoza relativa agli attributi
          della sostanza. La psicologia contemporanea in genere non utilizza più tale ipotesi.
          PARALOGISMO. Tipo di falso ragionamento distinto dai logici moderni dal sofisma,
          in  quanto  in  esso  l’errore  è  involontario,  mentre  il  sofisma  è  un’argomentazione

          volutamente  artefatta.  (In Aristotele  tale  distinzione  non  esiste  e  il paralogismo  è
          semplicemente un sillogismo falso nella forma e non nella materia.)
          •  Paralogismi  trascendentali,  in  Kant,  le  contraddizioni  in  cui  cade  la  ragione
          quando essa va al di là dei confini dell’esperienza. Kant esamina particolarmente i
          quattro paralogismi della « psicologia razionale », la quale pretende di giungere dal
          semplice concetto di « io penso » a quello di « anima ».

          PAREYSON  (Luigi  filosofo  italiano  (Piasco,  Cuneo,  1918).  Dopo  aver  insegnato
          all’università di Pavia (1951) è divenuto ordinario di estetica a Torino (1955). Ha
          cercato di portare i temi della filosofia dell’esistenza nell’ambito della problematica
          dello  spiritualismo  cristiano.  Particolarmente  importanti  sono  le  sue  ricerche  di
          estetica,  sul  piano  storico  e  su  quello  teoretico.  Opere  principali: Studi
          sull’esistenzialismo  (1943), Estetica.  Teoria  della  formatività  (1954), Teoria

          dell’arte (1965), I problemi dell’estetica (1966), L’estetica di Kant (1968), Verità
          e pensiero tecnico (1969). Dirige inoltre la Rivista di estetica.
          PARMÈNIDE di  Elea,in  gr. Parmenídēs,  filosofo  greco  (Elea,  Magna  Grecia,  520
          a.C. circa - † 440 circa). Scarsissime sono le notizie sulla sua vita; Platone che lo
          definì  «  venerando  e  terribile  »,  afferma  che  si  sarebbe  recato  ad  Atene  con  il

          discepolo  Zenone  verso  il  450  a.C.,  ove  avrebbe  conosciuto  Socrate.  Scrisse  un
          poema Sulla natura (Perì phýseōs) in due parti: la prima sulla verità, di cui ci è
          restato  un  ampio  frammento,  la  seconda sull’opinione, di cui restano pochi versi.
          Fondamentale  nella  concezione  di  Parmenide  è  la  questione  dell’essere,  posta
          polemicamente  nei  confronti  dei  naturalisti  e  di  Eraclito.  Contro  la  teoria  della
          molteplicità dell’essere, che si fonda sulle opinioni ricavate dai sensi,  Parmenide

          afferma con estremo rigore l’impossibilità di pensare l’essere come movimento o
          alterazione: ciò porterebbe necessariamente alla contraddizione di pensare l’essere
          come insieme nonessere rispetto ad altro, e quindi alla vanificazione dello stesso
          concetto  di  essere.  Viceversa  l’essere  va  colto  con  il  pensiero,  il  logos,  unico
          strumento  che  consente  di  cogliere,  attraverso  l’immutabilità  stessa  della  parola,
          l’essere  come  identità  compiuta,  perfetta  e  immutabile,  superando  l’illusorietà
          dell’opinione  mutevole  e  contraddittoria.  Parmenide  raffigura  l’essere  come  una

          sfera sottratta alle determinazioni dello spazio e del tempo, indistinguibile in parti e
          perfettamente omogenea. Per l’affermazione della assoluta superiorità della via del
          pensiero rispetto a quella dell’opinione, e per la fiducia nella portata ontologica del
          logos,  Parmenide  ha  una  importanza  decisiva  nella  storia  della  filosofia  greca  in
          quanto tra i primi ha identificato parola ed essenza, cogliendo nel giudizio logico lo

          strumento  della  comprensione  della  razionalità  del  reale.  Sotto  questo  profilo  gli
          viene altresì attribuita la scoperta di principi logici formali quali quello d’identità e
          di non contraddizione, che saranno posti a fondamento delle elaborazioni razionaliste
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