Page 621 - Dizionario di Filosofia
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          PACI (Enzo), filosofo italiano (Monterado, Ancona, 1911-Milano 1976). Dopo aver
          insegnato  nell’università  di  Pavia  è  passato  (1957)  in  quella  statale  di  Milano.
          Allievo di Banfi, è stato fra i primi in Italia a intendere l’importanza e a verificare la
          fecondità del metodo fenomenologico. Ha fondato (1951) e diretto la rivista Aut-aut.

          Ha scritto fra l’altro: L’esistenzialismo (1943), Ingens sylva. Saggio sulla filosofia
          di G. B. Vico (1949), Dall’esistenzialismo al relazionismo (1957), Funzione delle
          scienze e significato dell’uomo (1963), La formazione del pensiero di Husserl e il
          problema della costituzione della natura materiale e della natura animale (1967).
          PAGANO  (Mario,  più  propr.  Francesco  Mario),  pensatore  e  patriota  italiano

          (Brienza,  Lucania, 1748 -Napoli 1799).  Laureato in legge, lettore straordinario di
          etica nell’università di Napoli dal 1770, dal 1775 prese a esercitare l’avvocatura,
          ricoprendo  dieci  anni  dopo  la  cattedra  di  diritto  criminale.  Aperto  alle  idee
          dell’Illuminismo francese, e a quelle di  Rousseau, ma sensibile anche all’influsso
          della tradizione speculativa meridionale culminata in Vico e a quello del Filangieri,
          pubblicò nel 1783-1785 i suoi Saggi politici dei principi, progressi e decadenza

                                           a
          delle  società  (2  voll.;  2   ed.,  in  3  voll.,  1791-1792),  in  cui  si  teorizzava
          l’adeguamento  dell’uomo  e  della  società  umana  alle  leggi  di  natura  come  via  per
          realizzare la libertà e l’uguaglianza, un’uguaglianza che doveva incidere anche sul
          piano dei concreti rapporti sociali. Favorevole alle idee rivoluzionarie francesi, il
          Pagano  fu  arrestato  nel  febbraio  1796,  recuperando  la  libertà  nel  luglio  1798.
          Emigrato  a  Roma  e  a  Milano,  tornò  a  Napoli  dopo  la  proclamazione  della

          Repubblica  (gennaio  1799),  entrando  a  far  parte  del  governo  provvisorio  e  del
          comitato legislativo, e preparando il progetto di costituzione della Partenopea. Dopo
          la capitolazione del giugno fu arrestato e condannato a morte, per cui salì il patibolo
          il  29  ottobre.  Lasciò  vari  altri  scritti,  tra  cui  le Considerazioni  sul  processo
          criminale (1787) e Principi del codice penale (Milano 1803).

          Bibliogr.:  Per  un’antologia  dei  testi  e  un’ampia  bibliografia: Illuministi  italiani,
          tomo V, Riformatori napoletani, a cura di F. Venturi, Milano-Napoli 1962, pp. 785-
          940.  Su  P.:  G.  Zito, Vita  e  opere  di  M.  Pagano,  Potenza  1901;  A.  Paladino, Il
          pensiero pedagogico di M. Pagano, Roma 1913; G. Solari, Studi su Mario Pagano,
          a cura di L. Firpo, Torino 1963.

          PALINGÈNESI (gr. palingenesia, da pálin, di nuovo e génesis, generazione). Termine
          che significa « rigenerazione, rinascita » e che indica la reincarnazione dell’anima
          dopo la morte del corpo o l’inizio di una nuova era nella vita dell’universo, dopo la
          fine del ciclo precedente. Platone, seguendo la tradizione orfico-pitagorica, usa la
          parola a proposito dell’anima del sapiente, liberata dai legami che la uniscono al

          corpo, che ritorna nell’iperuranio da cui è caduta, a contemplare di nuovo le pure
          essenze  ideali.  Per  gli  stoici  il  termine palingenesi  designa  l’eterno  ritorno  degli
          stessi avvenimenti secondo lo stesso ordine, dopo la « conflagrazione universale »
          che  chiude  ogni  «  grande  anno  ». L’Apocalisse  annuncia  «  un  nuovo  cielo  e  una
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