Page 622 - Dizionario di Filosofia
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nuova  terra  »,  dove  gli  eletti,  rivestiti  di  un  corpo  glorioso,  saranno  esenti  dalle

          brutture  del  mondo.  Schopenhauer  chiama  palingenesi  l’eterno  ripetersi
          dell’individuazione della Volontà. Nella metafisica del Gioberti il mondo, attraverso
          quel secondo momento della creazione che è la metessi (v. MIMESI), torna in virtù
          dell’uomo a Dio e realizza in questa palingenesi la sua perfetta intelligibilità. Anche
          nel pensiero di  Nietzsche è presente la nozione di palingenesi, evento necessario,
          dato il numero finito di combinazioni in cui possono entrare gli elementi cosmici.

          Pan (CACCIA DI). Espressione usata da Francesco Bacone per designare il processo
          di investigazione della natura e di raccolta dei dati che precede l’induzione*.
          PANCOSMISMO. La concezione di tipo panteistico che riduce Dio all’universo fisico,
          considerando quest’ultimo il solo reale. Il termine, che fu introdotto dal Grote per

          designare  l’ilozoismo  dei  presocratici,  si  contrappone  a  quello  di acosmismo*,
          introdotto da Hegel per qualificare il sistema di Spinoza.
          PANENTEISMO  (gr. pâs,  tutto, en,  in  e theós,  Dio).  Dottrina formulata da  K.  C.  F.
          Krause*,  che,  senza  confondere  il  mondo  con  Dio  (come  fa  il  panteismo),  non  lo

          vuole tuttavia separato dalla sostanza divina. Secondo questa concezione, infatti, Dio
          non  si  esaurisce  nel  mondo,  che  ne  è  l’estrinsecazione  empirica,  ma  è  in  tutto,
          immanente e trascendente nello stesso tempo.
          PANÈZIO,  in  gr. Panáitios,  filosofo  stoico  greco  (Rodi  185  a.C.  circa-Atene  110
          circa). Dopo aver studiato a Pergamo e, sotto la guida di Diogene di Babilonia, ad
          Atene, andò a  Roma, dove conobbe  Polibio e frequentò il circolo degli  Scipioni.

          Trascorse gli ultimi anni della sua vita in Atene, dove succedette nella guida della
          scuola stoica ad Antipatro di Tarso. Panezio è, insieme con Posidonio, la figura più
          rappresentativa  del  cosiddetto  «  stoicismo  di  mezzo  ».  Fu  aperto  ecletticamente
          all’influenza di vari pensatori, da Platone ad Aristotele, a Teofrasto, e contribuì in
          misura determinante alla diffusione in seno all’aristocrazia romana di uno stoicismo

          privo delle punte rigoristiche dell’antica stoà. Polibio derivò probabilmente da lui la
          dottrina  della  preferibilità  della  costituzione  mista  e  Cicerone  si  ispirò  per  il De
          officiis alla sua opera principale: Sul dovere.
          Bibliogr.:  M.  van  Straaten, Panétius,  sa  vie,  ses  écrits  et  sa  doctrine  avec  une
          édition des fragments, Amsterdam 1946; altri studi su P.: L. Lobowski, Die  Ethik
          des Panaitios, Lipsia 1934; M. Pohlenz, Antikes Führertum. Ciceros « De officiis »

          und  das  Lebensideal  des  Panaitios,  Amsterdam  1967;  F.-A.  Steinmetz, Die
          Freundschaftslehre des Panaitios, Wiesbaden 1967.
          PANLOGISMO  (dal  gr. pâs,  tutto  e lógos,  ragione).  Termine  coniato  dal  filosofo
          tedesco J. E. Erdmann per indicare la dottrina di Hegel in quanto caratterizzata dalla

          risoluzione totale della realtà nella ragione. Il termine è stato in seguito usato per
          indicare ogni altra forma di razionalismo assoluto.
          PANPSICHISMO o PAMPSICHISMO. Dottrina che ritiene che la materia sia tutta animata,
          o che essa sia riducibile ad attributi e proprietà psichiche. Il termine si adatta tanto
          all’interpretazione animistica del mondo fisico tipica delle culture primitive, quanto
          a posizioni filosofiche molto elaborate e complesse, come quelle dei neoplatonici di
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