Page 623 - Dizionario di Filosofia
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Cambridge, di Leibniz, di Lotze, di Ravaisson, di Lachelier, di O. Hamelin, di P.
Martinetti, di Varisco, ecc.
PANSOFÌA. Termine creato dal Comenio per indicare il proprio sistema pedagogico,
mirante a « insegnare tutto a tutti ». Il titolo di Pansophia avrebbe dovuto portare
anche la sua opera maggiore, mai compiuta e della quale sono rimasti solo abbozzi.
pánta rhêi, espressione gr. che significa tutto scorre e che, contenuta in un
frammento di Eraclito*, si adduce di solito come sintesi emblematica del suo
pensiero.
PANTEISMO. Concezione che identifica Dio col mondo. In linea generale il termine,
coniato dalla cultura filosofica inglese agli inizi del XVIII sec., designa un
orientamento filosofico-religioso che si oppone tanto al teismo (affermazione della
trascendenza e personalità di Dio), quanto all’ateismo (negazione dell’esistenza di
Dio sotto qualsiasi forma). Gli storici della filosofia e delle religioni distinguono
poi il panteismo come acosmismo, e cioè come dottrina implicante l’affermazione
del carattere apparente del molteplice naturale in rapporto all’unità del principio
divino che permea il tutto, dal panteismo come pancosmismo, vale a dire come
affermazione della natura divina dell’universo in tutta la varietà delle sue non
illusorie manifestazioni. La prima concezione ha radici e implicazioni
prevalentemente misticoreligiose, mentre la seconda è uno dei modi di proporsi del
naturalismo, antiteologico e tendenzialmente razionalistico. Il panteismo
nell’accezione acosmistica ha la sua manifestazione più antica e più illustre nella
religione vedicobrahmanistica dell’India. Del panteismo naturalistico il pensiero
greco offre esempi numerosi, dall’ilozoismo* della scuola ionica, alla più elaborata
costruzione dello stoicismo. Dopo le intuizioni monistiche suggestive, ma non prive
di incertezze e di ambiguità, di alcuni pensatori del Rinascimento italiano (in
particolare del Bruno), il panteismo trovò la sua espressione più rigorosa («
geometrica ») nella classica sistemazione dello Spinoza. Dio, sostanza unica e
infinita, è la causa immanente di tutta la realtà. A questa sostanza ineriscono infiniti
attributi, dei quali solo due, il pensiero e l’estensione, sono noti alla ragione umana.
Ogni essere è un « modo » degli attributi della sostanza divina, la quale si estrinseca
secondo le leggi immutabili e necessarie della propria natura.
Poiché in rapporto alla posizione teistica i caratteri tipici del panteismo sono la
negazione della trascendenza e della personalità di Dio, oltre che di ogni relazione
di tipo creazionistico con il mondo, nella polemica teologico-filosofica l« accusa »
di panteismo è stata formulata, spesso impropriamente, tutte le volte che i concetti di
trascendenza e di creazione appaiono messi in dubbio o equivocamente formulati.
Così, in una polemica esemplare da questo punto di vista, l’ala tradizionalista del
cattolicesimo accusò di panteismo il Rosmini, e questi a sua volta usò analoghi
argomenti nella polemica col Gioberti.
PANTELISMO (gr. pâs, tutto e télos, fine). Ogni concezione del mondo che veda la
finalità implicita in tutto l’universo. (Sin. anche di FINALISMO ASSOLUTO.)
• Ogni concezione del mondo che assuma a fondamento metafisico la volontà, come
ad esempio il sistema di Schopenhauer (in questo significato la parola deriva dal gr.