Page 608 - Dizionario di Filosofia
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NOÙMENO  (gr. noúmenon,  ciò  che  è  conosciuto  dalla  ragione).  L’oggetto  della

          conoscenza intellettuale pura, e cioè la realtà in sé, in contrapposizione al fenomeno,
          che è invece l’oggetto che « si manifesta », condizionato dalla particolare struttura
          conoscitiva  dell’uomo.  Nella  filosofia  greca  Platone,  Aristotele  e  i  neoplatonici
          designano  abitualmente  tale  realtà  con  il  termine noētós,  che  significa  appunto  «
          intelligibile  ».  e  la  pongono  al  di  sopra  del  mondo  mutevole  percepito  dai  sensi
          (aisthetós). Il termine noumeno è stato introdotto da Kant per designare, come è detto

          nella Critica della ragion pura, « non una determinata conoscenza di qualche cosa,
          ma solo il pensiero di un qualche cosa in genere, nel quale io astraggo da ogni forma
          dell’intuizione  sensibile  ».  Oggetti  di  conoscenza  vera  e  propria  sono  invece  i
          fenomeni,  che  non  sono  cose  in  sé,  «  ma  solo  cose  in  quel  modo  che  possono
          apparirci,  data  la  nostra  costituzione  soggettiva  ».  Ma,  se  i  noumeni  non  possono
          essere oggetto di scienza, essi sono però legittimamente « postulati » dalla ragione
          pratica: « Noi dobbiamo pensare un essere immateriale, un mondo intelligibile e un

          essere supremo (puri noumeni), perché la ragione solamente in essi come cose in sé
          trova quella soddisfazione completa, che essa non può mai sperare nella derivazione
          dei fenomeni dalle loro cause fenomeniche » (Prolegomeni, paragrafo 58).
          NOUS. V. NÛS.

          Nouveaux philosophes. Così sono definiti alcuni giovani intellettuali francesi che a
          partire  del  1975  hanno  pubblicato  alcune  opere  di  critica  del  marxismo.  Tema
          centrale  di  questi  autori  è  il  Potere,  visto  come  entità  metafisica,  che  fatalmente
          assorbe in sé tutti i tentativi di critica e di opposizione: ispiratore di questa visione
          apocalitticamente  pessimistica  è Arcipelago  Gulag  di  Solženitzyn.  Di  fronte  alla

          compattezza totalitaria del Potere la via proposta è il rifugio nella scelta mistica, di
          carattere individualista, che riproduce una figura di intellettuale a metà strada tra il
          profeta  e  il  manipolatore  di  temi  culturali  alla  moda,  variamente  combinati  e
          disinvoltamente proposti. Tra gli esponenti di maggior successo dei « nuovi filosofi
          »  sono  da  ricordare  Bernard-Henry  Levy,  autore  di La barbarie dal volto umano
          (1977), e André Glucksmann, autore di I padroni del pensiero (1977).

          NULLA. II concetto di nulla è stato oggetto di riflessione e motivo di controversia fin
          dalle  origini  del  pensiero  greco,  sia  che  esso  venga  inteso  come  equivalente  di
          irrealtà  e  di  impensabilità,  sia  che  esso  venga  invece  fatto  coincidere,  in  una
          accezione più « dialettica », con le nozioni di alterità e di negazione. La positività
          del  nulla  assume  un  significato  tutto  particolare  nelle  varie  forme  di  teologia
          negativa: l’incommensurabilità di Dio con i modi della realtà finita giustifica la sua

          definizione come «  Nulla », o «  Nulla del  Nulla », o « quintessenza del  Nulla ».
          Nella cultura filosofica dell’età carolingia ha un rilievo notevole Fredegiso di Tours,
          che  interpretava  la  formula  scritturale della  creazione  del  mondo  dal  nulla  (ex
          nihilo) nel senso che essa affermasse l’esistenza di un qualcosa (il nulla) anteriore
          all’atto creativo. Il nulla finisce così per identificarsi con la materia originaria, priva

          ancora di ogni determinazione, in conformità con una tradizione di pensiero che va
          da Platone a sant’Agostino. Per Hegel ogni determinazione o momento della realtà,
          in quanto include necessariamente positività e negatività, implica come sua « base
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