Page 585 - Dizionario di Filosofia
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a quello confuciano, era diretto a strati più popolari della società. Soltanto gli studi

          di questi ultimi tempi sembrano aver reso piena giustizia ai suoi meriti nel campo
          delle indagini logiche e alla nobiltà della sua figura morale. Non scrisse nulla, ma il
          suo pensiero ci è noto attraverso le testimonianze dei discepoli, raccolte nel libro
          Mo-tzû.

          MOTIVO. I due termini motivo  e movente* designano genericamente tutto ciò che «
          muove  »  all’azione.  Dal  punto  di  vista  della  morale  classica  si  chiamano  di
          preferenza motivi le cause intellettuali dell’azione volontaria, delle quali l’agente è
          consapevole, anche se più o meno chiaramente, e moventi le spinte di ordine emotivo
          e  comunque  non  razionalizzate.  Anche  Kant  distingue  accuratamente  i  motivi  dai
          moventi.

          MOTORE.  Per  Aristotele, primo  motore  o motore  immobile  il  principio  di  ogni
          movimento.  Dal  momento  che  tutto  ciò  che  si  muove  è  mosso  da  qualcosa,  è
          necessario  presupporre  un primo motore,  se  non  si  vuole  cadere  in  un  processo
          all’infinito. Questo primo motore è immobile ed è atto puro: è Dio. L’aristotelismo
          cristiano accolse l’argomentazione come una delle prove dell’esistenza di Dio.

          MO-TZÛ. V. MO-TI.
          MOUNIER  (Emmanuel),  pensatore  francese  (Grenoble  1905  -  Châtenay-Malabry,
          Parigi,  1950).  La  direzione  in  cui  si  sviluppa  la  sua  ricerca  è  quella  della
          conciliazione  (come  egli  scrisse)  di  Marx  e  di  Kierkegaard,  attraverso
          l’individuazione di una via filosofica e pratica che consenta di realizzare la salute

          dell’interiorità  entro  il  rinnovamento  della  realtà  politico-sociale.  Le  categorie  di
          persona e di comunità sono fondamentali in una tale concezione. Alla persona, che è
          spirito  impegnato  nel  mondo,  è  connaturata  del  resto  la  dimensione  associativa:
          senza il « tu » la persona non è veramente tale, ma si rattrappisce nella naturalità
          dell’individuo giustapposto agli altri individui. L’ideale politico di Mounier è quello

          di una comunità vivente di persone, che sostituisca tanto la società borghese quanto
          quella marxistica e anticipi nella imperfezione della storia la Comunione dei santi.
          L’ideale religioso, che condiziona tutte le altre prospettive, è quello di una Chiesa
          degli umili.  L’importanza del  Mounier, più che nel campo degli studi strettamente
          filosofici,  va  vista  nell’azione  di  rinnovamento  della  coscienza  cattolica
          contemporanea: lo strumento più efficace di questa azione fu la rivista Esprit, da lui
          fondata  nel  1932.  Opere  principali: Rivoluzione  personalistica  e  comunitaria
          (1935), Dalla proprietà capitalistica alla proprietà umana e Manifesto al servizio

          del personalismo  (1936), L’avventura cristiana (L’affrontement chrétien, 1945),
          Libertà sotto condizioni  (1946), Che cos’è il personalismo?  e Introduzione agli
          esistenzialismi (1947), Trattato del carattere (1948), Il personalismo (1949).
          MOVENTE.  L’inclinazione,  l’interesse  o  il  sentimento  che  condizionano  la  nostra

          scelta e l’azione conseguente.  Kant in particolare lo contrappone al motivo*, cioè
          alla  determinazione  di  ordine  razionale,  la  quale  soltanto  può  condurci  all’azione
          morale, compiuta per dovere e per rispetto della legge morale.
          MOVIMENTO.  Questa  nozione  include  per  la  filosofia  classica  ogni  processo
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