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NATURALISMO. Concezione filosofica che nega l’esistenza di un principio creatore

          od  ordinatore  trascendente  la  natura,  ritenendo  che  questa  abbia  in  se  stessa  la
          ragione della propria esistenza e che la forza ordinatrice, ove esista, sia immanente
          alla  natura  stessa.  Il  naturalismo  si  è  presentato  storicamente  nelle  due  forme  del
          panteismo  e  del materialismo.  Usando  queste  due  categorie  nell’accezione  più
          indeterminata  e  comprensiva  possibile,  rientrano  nella  prima  l’ilozoismo  degli
          ionici,  la  visione  del  mondo  stoica,  il  cosiddetto  naturalismo  rinascimentale,  il

          sistema di Spinoza e le concezioni filosofiche consimili; nella seconda l’atomismo di
          Democrito  e  di  Epicuro  e  i  vari  sistemi  affini,  con  la  connessa  componente
          meccanicistica.  Il  contrario  del  naturalismo  è  il sovrannaturalismo  (ad  es.,  la
          filosofia  di  Platone  o  la  concezione  del  mondo  cristiana).  Unito  ad  aggettivi  il
          termine designa atteggiamenti di pensiero particolari, non necessariamente implicanti
          la  concezione  metafìsica  sopra  definita.  Così  il naturalismo teologico  attribuisce
          all’uomo la capacità autonoma di fare il bene e nega quindi la necessità della grazia;

          i l naturalismo etico  vede  nelle  tendenze  naturali  (passioni,  interessi,  desideri)  le
          sole forze valide a determinare la condotta umana; il naturalismo sociologico spiega
          le varie istituzioni della civiltà umana con l’influenza dell’ambiente naturale (clima,
          posizione  geografica,  rapporti  con  le  altre  specie  viventi,  ecc.);  il naturalismo
          estetico  prescrive  all’arte  la  fedeltà  alla  natura,  intendendo  con  ciò  soprattutto
          combattere le deformazioni e le idealizzazioni.

          natura non facit saltus, aforisma lat. che significa la natura non fa salti. Già in uso
          nel medioevo, fu ripreso da Leibniz (Nuovi Saggi, IV, 16) e da Linneo (Philosophia
          Botanica,  27),  sempre  per  esprimere  il  concetto  che  la  natura  procede  per  gradi,
          senza fratture e soluzioni di continuità.

          NATURANTE. Nella dottrina di Spinoza natura naturante (in lat. natura naturans), la
          natura  in  quanto  essenza  e  principio  produttivo  dei  propri  attributi  e  modi,  in
          contrapposizione alla natura naturata, vale a dire all’insieme delle manifestazioni
          particolari della natura stessa.

          NATURATO.  Nella  dottrina  di  Spinoza natura  naturata  (in  contrapposizione  alla
          natura naturante) è la natura considerata come risultante dell’attività produttiva di
          Dio  (che  è  la  natura  stessa),  e  cioè  come  l’insieme  delle  manifestazioni,  tutte
          necessarie, dell’essenza divina. (V. NATURA.)
          NAUSÌFANE di Teo, in gr. Nausiphánēs, filosofo greco (IV-III sec, a.C.). Fu iniziato
          alla filosofia di Democrito da Ecateo di Abdera e subì anche l’influenza di Pirrone

          di Elide, col quale militò nell’esercito di Alessandro Magno. Aprì poi scuola a Teo
          ed ebbe fra i suoi allievi  Epicuro, che conobbe attraverso il suo insegnamento la
          fisica e la gnoseologia atomistiche.

          NECKER DE SAUSSURE(Albertine Adrienne), pedagogista svizzera di lingua francese
          (Ginevra 1766 - Mornay, valle della Salève, 1841). Di vasta cultura e di profonda
          fede cristiana, fece confluire la sua preparazione dottrinaria e le sue esperienze di
          madre educatrice nel suo capolavoro, L’educazione progressiva ovvero Studio sul
          corso della vita (1828-1838), sorta di storia ideale dello sviluppo dell’uomo lungo
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