Page 590 - Dizionario di Filosofia
P. 590
NATURALISMO. Concezione filosofica che nega l’esistenza di un principio creatore
od ordinatore trascendente la natura, ritenendo che questa abbia in se stessa la
ragione della propria esistenza e che la forza ordinatrice, ove esista, sia immanente
alla natura stessa. Il naturalismo si è presentato storicamente nelle due forme del
panteismo e del materialismo. Usando queste due categorie nell’accezione più
indeterminata e comprensiva possibile, rientrano nella prima l’ilozoismo degli
ionici, la visione del mondo stoica, il cosiddetto naturalismo rinascimentale, il
sistema di Spinoza e le concezioni filosofiche consimili; nella seconda l’atomismo di
Democrito e di Epicuro e i vari sistemi affini, con la connessa componente
meccanicistica. Il contrario del naturalismo è il sovrannaturalismo (ad es., la
filosofia di Platone o la concezione del mondo cristiana). Unito ad aggettivi il
termine designa atteggiamenti di pensiero particolari, non necessariamente implicanti
la concezione metafìsica sopra definita. Così il naturalismo teologico attribuisce
all’uomo la capacità autonoma di fare il bene e nega quindi la necessità della grazia;
i l naturalismo etico vede nelle tendenze naturali (passioni, interessi, desideri) le
sole forze valide a determinare la condotta umana; il naturalismo sociologico spiega
le varie istituzioni della civiltà umana con l’influenza dell’ambiente naturale (clima,
posizione geografica, rapporti con le altre specie viventi, ecc.); il naturalismo
estetico prescrive all’arte la fedeltà alla natura, intendendo con ciò soprattutto
combattere le deformazioni e le idealizzazioni.
natura non facit saltus, aforisma lat. che significa la natura non fa salti. Già in uso
nel medioevo, fu ripreso da Leibniz (Nuovi Saggi, IV, 16) e da Linneo (Philosophia
Botanica, 27), sempre per esprimere il concetto che la natura procede per gradi,
senza fratture e soluzioni di continuità.
NATURANTE. Nella dottrina di Spinoza natura naturante (in lat. natura naturans), la
natura in quanto essenza e principio produttivo dei propri attributi e modi, in
contrapposizione alla natura naturata, vale a dire all’insieme delle manifestazioni
particolari della natura stessa.
NATURATO. Nella dottrina di Spinoza natura naturata (in contrapposizione alla
natura naturante) è la natura considerata come risultante dell’attività produttiva di
Dio (che è la natura stessa), e cioè come l’insieme delle manifestazioni, tutte
necessarie, dell’essenza divina. (V. NATURA.)
NAUSÌFANE di Teo, in gr. Nausiphánēs, filosofo greco (IV-III sec, a.C.). Fu iniziato
alla filosofia di Democrito da Ecateo di Abdera e subì anche l’influenza di Pirrone
di Elide, col quale militò nell’esercito di Alessandro Magno. Aprì poi scuola a Teo
ed ebbe fra i suoi allievi Epicuro, che conobbe attraverso il suo insegnamento la
fisica e la gnoseologia atomistiche.
NECKER DE SAUSSURE(Albertine Adrienne), pedagogista svizzera di lingua francese
(Ginevra 1766 - Mornay, valle della Salève, 1841). Di vasta cultura e di profonda
fede cristiana, fece confluire la sua preparazione dottrinaria e le sue esperienze di
madre educatrice nel suo capolavoro, L’educazione progressiva ovvero Studio sul
corso della vita (1828-1838), sorta di storia ideale dello sviluppo dell’uomo lungo