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esempi delle antitesi più varie nella fondazione della morale: ci sono morali
ascetiche e morali edonistiche, morali del sentimento e morali della ragione, morali
utilitaristiche e morali altruistiche, morali della salvezza individuale e morali della
responsabilità. Tante alternative giustificano per alcuni la decisione di collocare
anche la fondazione della morale fra quegli pseudoproblemi dei quali il pensiero è
chiamato non a dare la soluzione, ma solo a indicare la fallacia dell’impostazione.
Secondo Russell e secondo molti rappresentanti della moderna filosofia analitica la
morale è solo una questione di preferenze soggettive, delle quali non può essere
operata una elaborazione razionale. Ma una rinuncia così radicale non sembra
necessaria e conviene piuttosto ridimensionare l’ampiezza degli obiettivi:
l’Abbagnano propone, sulle orme del Dewey, una ricerca senza pregiudiziali, che
consideri la morale come una « tecnica della condotta » e che descriva, lasciando
cadere le ambizioni di totalità, i modi di realizzazione di questa tecnica nei diversi
gruppi sociali.
MORALISMO. Concezione filosofica che assegna alla morale una posizione di
privilegio, o che considera addirittura la moralità come principio esplicativo di tutto
il reale. (In questo senso il termine fu usato da Fichte nella Dottrina della scienza
del 1801.)
MORELLY, filosofo francese del XVIII sec. Sulla sua vita non si hanno notizie
attendibili ed è perfino controverso se gli scritti che vanno sotto il suo nome siano da
attribuire, con incerta ripartizione, a un Morelly padre o a un Morelly figlio. L’opera
sua più famosa è il Codice della natura* (1755), che fu per lungo tempo attribuito a
Diderot, nel quale, sulla linea dell’utopismo politico di ispirazione comunistica,
Morelly descrive le istituzioni di una società ideale. Gli sono attribuite numerose
altre opere nelle quali i temi ricorrenti sono quello della fondamentale bontà della
natura umana, guastata dalla formazione degli Stati e della proprietà privata, e quello
della costituzione di una società ideale su base ugualitaria e collettivistica.
Bibliogr.: In italiano è disponibile il Codice della natura, a cura di E. Piscitelli,
e
Torino 1975; su M.: A. Lichtenberger, Le socialisme au XVIII siècle, Parigi 1895;
introduzione di E. Dolléans all’edizione del Code de la nature, Parigi 1910; H.
Girsberger, Der utopische Sozialismus des 18. Jahrhunderts in Frankreich und
seine philosophischen und materiellen Grundlagen, Zurigo 1924; introduzione di G.
Chinard all’edizione del Code de la nature, Parigi 1950.
MORRIS (Charles), filosofo americano (Denver, Colorado, 1901). Professore
all’università di Chicago dal 1931, ha una posizione di rilievo nel quadro del
moderno pensiero americano per aver inserito nella matrice tradizionale di questo,
pragmatistica e behavioristica, i motivi e i risultati dell’analisi del linguaggio
elaborati dai contemporanei movimenti neopositivistici europei. Opere principali:
Lineamenti di una teoria dei segni (1938), Segni, linguaggio e comportamento
(1946).
MO-TI O MO-TZÛ, latinizzato in Micius, filosofo cinese (500 circa - 416 a.C.). Fu
uomo molto pio e dotato di grande spirito di carità. Il suo insegnamento, in rapporto