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- New York 1953). Nell’ambito del neorealismo americano, elaborò un proprio
sistema che chiamò « dualismo relazionistico ». Secondo Montague non esistono
distinzioni tra soggetto e oggetto, tra pensiero e realtà, ma unicamente « entità
neutrali » che si combinano variamente dando luogo alle cose e ai dati della mente.
Ciò che diversifica il mondo fisico da quello psichico è il tipo di relazione che vi
domina: nel primo lo spazio-tempo, nel secondo il tempo-spazio; lo spazio è la
dimensione propria del mondo fisico, il tempo di quello psichico; entrambi i mondi
sono forniti di energia (cinetica il primo, potenziale il secondo). Ammiratore della
scienza, il Montague ritenne compito di questa il controllo e la verifica delle ipotesi
formulate dalla filosofia.
Oltre a opere teoretiche, in cui espose il proprio sistema, lasciò analisi critiche della
contemporanea filosofia americana, collaborando anche al volume collettivo Il
neorealismo (1912).
MONTAIGNE (Michel EYQUEM DE), moralista francese (castello di Montaigne, oggi
comune di Saint-Michel-de-Montaigne, Périgord, 1533-1592). Ricevette una solida
educazione, improntata ai nuovi metodi pedagogici del Rinascimento italiano: il suo
precettore tedesco gli parlava esclusivamente in latino. Compiuti gli studi di diritto,
entrò nella magistratura, e fu consigliere al parlamento di Bordeaux (1557-1570).
Qui incontrò il suo « fratello d’elezione », Etienne de la Boétie, quell’« anima di
stampo antico », che gli insegnò l’inestimabile valore dell’amicizia e che indirizzò le
sue idee morali e’ politiche. Nel 1570, due anni dopo la morte del padre, che gli
aveva lasciato il titolo e il possedimento, vendette la carica di giudice e ritornò nei
suoi possedimenti stabilendovisi definitivamente. Isolato nella sua biblioteca, si
immerse nello studio e nella meditazione e fin dal 1572 diede inizio alla redazione
dei Saggi*. Dopo il massacro della notte di San Bartolomeo (agosto 1572), la lotta
civile si riaccese furiosamente, e il lavoro di Montaigne subì varie interruzioni
specialmente nel 1574, quando egli dovette compiere, per ordine del duca di
Montpensier, una missione presso il tribunale di Bordeaux. Nel 1580 uscì a
Bordeaux la prima edizione dei Saggi, in due libri. Il 22 giugno dello stesso anno
Montaigne partì per un viaggio che durò fino al 30 novembre 1581, Dopo un
soggiorno a Plombières, a Baden-Baden, a Costanza, in Baviera e in Austria, arrivò
in Italia, dove rimase per tutto il 1581. Le sue impressioni e osservazioni sono
raccolte nel Giornale di viaggio in Italia, pubblicato solo nel 1774. A Lucca lo
raggiunse la notizia della sua elezione a sindaco di Bordeaux, funzione che svolse
dal 1581 al 1583 e poi, rieletto, dal 1583 al 1585. Nel 1588, accresciuta di un terzo
libro e di numerose aggiunte, uscì un’ulteriore edizione dei Saggi.
I suoi ultimi anni furono interamente dedicati alla preparazione di una nuova edizione
dei Saggi, pubblicata postuma, nel 1595, da Pierre de Brach e Marie de Gournay,
edizione ritenuta però scorretta dai critici moderni. Nato nel secolo dell’Umanesimo,
ma vissuto in mezzo alle cruente lotte religiose, Montaigne non rispecchia più gli
entusiasmi enciclopedici di un Rabelais; il compito del sapere è tutt’altro per lui:
una morale di vita ragionevole, in attesa della morte. Il suo scetticismo non fu
radicale, né definitivo, e fu più rivolto contro la scienza e la filosofia tradizionali