Page 575 - Dizionario di Filosofia
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ancora dato una trattazione adeguata della modalità, e i tentativi di ridurre i valori
modali a funzioni della quantità delle proposizioni, o di riportare la possibilità e la
necessità entro l’ambito dell’asserzione pura e semplice non sembrano del tutto
persuasivi.
MODERATO di Cadice, filosofo neopitagorico di origine spagnola (fine del I sec.
d.C.). Scrisse undici libri di Lezioni pitagoriche (Pythagorikài scholài), dando
della dottrina del caposcuola un’interpretazione spesso fantasiosa. Così attribuì a
Pitagora la dottrina della materia esposta da Platone nel Timeo e diede una
trasposizione numericosimbolica (stando ai frammenti ricavabili dal commentario di
Simplicio alla Fisica di Aristotele) della metafisica del Parmenide. Fu uno dei
precursori del neoplatonismo.
MODO. In metafisica, la qualità non necessaria di una sostanza. (In questo senso
Cartesio e Spinoza oppongono il modo all‘attributo, che è invece una qualità
essenziale e necessaria.)
• Modi del sillogismo, nella logica aristotelico-scolastica, le forme specifiche che
esso può assumere, in dipendenza dalla quantità e dalla qualita delle premesse. (V.
SILLOGISMO.) • Modi di una proposizione, le possibili forme di inerenza del predicato
al soggetto. (V. MODALITÀ.)
MOKSA (parola sanscrita). Nella filosofia e nelle religioni indiane, liberazione
definitiva dal ciclo delle reincarnazioni, ottenibile attraverso le pratiche ascetiche,
la meditazione, ecc.
MOLESCHOTT (Jakob). fisiologo e filosofo danese (Boscoducale 1822 - Roma
1893). Docente di fisiologia e di antropologia a Heidelberg, dovette lasciare la
cattedra per le ostilità suscitategli nell’ambiente accademico dalle sue concezioni
materialistiche e trasferirsi a Zurigo, dove conobbe F. De Sanctis, che, divenuto
ministro della Pubblica istruzione lo chiamò alla cattedra di fisiologia di Torino
(1861). Divenuto senatore del regno nel 1876, dal 1879 insegnò a Roma.
Moleschott, uno dei maggiori rappresentanti del positivismo materialistico tedesco
nato in reazione all’idealismo, concepì la realtà come trasformazione costante di una
materia originaria, avente come « proprietà inseparabile » la forza, « inerente a essa
dall’eternità ». Le sue teorie influenzarono la cultura scientifica italiana della fine
dell’Ottocento, e in particolare la scuola di antropologia criminale fondata da
Lombroso.
Opere principali: La circolazione della vita (1852; uscita in italiano, tradotta da
Lombroso, nel 1869), Dei limiti della natura umana (1864), L’unità della vita
(1864), Per una festa della scienza (1888).
Bibliogr.: F. A. Lange, Die Geschichte des Materialismus und Kritik seiner
Bedeutung in der Gegenwart, 2 voll., Iserlohn 1866 (trad. it.: Milano 1932); P.
Janet, Le matérialisme contemporain en Allemagne, Parigi 1864; E. A. Neumann,
Die Naturwissenschaften und der Materialismus, Bonn 1869; H. Hoff ding, Storia
della filosofia moderna, vol. II, Torino 1926.
MOLTEPLICITÀ. Il problema della giustificazione logica della molteplicità, in