Page 565 - Dizionario di Filosofia
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dai concetti ai concetti e dalle leggi alle leggi: il primo è l’induzione*, il secondo è

          la deduzione*. Analogamente si usa distinguere il procedimento del pensiero che va
          dai  principi  noti  alle  conseguenze  derivabili  da  essi,  e  l’altro  che  risale  dalle
          conseguenze ai principi: il primo procedimento è la sintesi*, il secondo l’analisi*.
          Da Aristotele alla scolastica, a Bacone, a Galileo, a Hume, a Kant, a J. Stuart Mill,
          alla  moderna  metodologia  della  scienza,  induzione  e  deduzione,  analisi  e  sintesi
          hanno costituito l’oggetto di indagini formali sempre più sottili e di scelte mentali

          estremamente caratterizzanti. La completezza dell’analisi e la rigorosità della sintesi
          sono le due regole metodologiche più importanti, delle quattro proposte da Cartesio
          in  via  preliminare  nella  seconda  parte  del Discorso  sul  metodo*.  In  generale  va
          osservato  che  ogni  filosofia  incorpora  un  proprio  procedimento  di  ricerca:
          un’indagine  sui  metodi  filosofici  tende  perciò  a  coincidere  con  la  storia  della
          filosofia nel suo complesso.

          METODOLOGÌA.  Il  termine  designa  genericamente  la  logica  in  quanto  scienza  del
          corretto impiego delle nostre facoltà conoscitive, e cioè come scienza « pratica ».
          Croce  ha  definito  la  filosofia  «  metodologia  della  storia  »,  e  cioè  scienza  che
          persegue  il  chiarimento  e  l’approfondimento  delle  categorie  della  conoscenza
          storica:  un  tale  raffinamento  degli  strumenti  conoscitivi  è  peraltro  un  momento

          astratto,  e  acquista  la  sua  integrità  solo  nella  concretezza  del  giudizio  storico.
          Nell’uso  corrente  moderno  il  termine  indica  anche,  alquanto  impropriamente,  le
          varie tecniche di indagine che le singole scienze vengono costruendo e usando: così
          si  parla  della  «  metodologia  della  fìsica  »  o  della  «  metodologia  della  critica
          letteraria ». Tuttavia più correttamente si chiama metodologia la riflessione critica
          sui  modi  di  ricerca  seguiti  dalle  singole  scienze.  Tale  direzione  dell’indagine
          filosofica  ha  avuto  grande  fortuna  nel XX  sec.  e  viene  anche  designata  con
          l’espressione di logica delle scienze.

          METRIOPATÌA  (gr. métrios, misurato e páthos, passione). Nell’etica della filosofia
          classica greca, lo stato di equilibrio tra piacere e ragione, realizzabile mediante una
          misurata scelta di beni materiali e passioni, che costituisce l’ideale del filosofo.

          METRODÒRO di Chio, in gr. Mētródōros, filosofo greco vissuto tra la fine del v e
          l’inizio  del IV  sec.  a.C.  Forse  scolaro  di  Democrito,  innestò  sull’atomismo  del
          maestro un suo orientamento scetticorelativistico. Tipiche in questo senso alcune sue
          affermazioni: « Non sappiamo nulla, nemmeno se non sappiamo »; « Ogni cosa è per
          ciascuno quello che egli pensa che sia ».  Restano pochi frammenti del suo scritto
          Sulla natura.

          MEYERSON  (Emile),  filosofo  francese  di  origine  polacca  (Lublino  1859  -  Parigi
          1933). Studiò chimica prima in Germania e poi in Francia, dove si stabilì a partire
          dal  1882.  La  sua  curiosità  intellettuale  lo  portò  dalla  chimica  alla  storia  della
          chimica, e da questa alla filosofia della scienza. La tesi centrale del Meyerson è che

          l’obiettivo perseguito dalla scienza, come da ogni altro tentativo d’interpretazione
          della realtà, è l’identificazione del diverso. Al limite, perfettamente razionale è solo
          l’essere  unico  e  immutabile  di  Parmenide.  La  causalità  non  è  che  il  principio  di
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